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La data di Verona, al Castello Scaligero, sarebbe dovuta essere quella dell’unico concerto italiano per Iggy & The Stooges, la storica Hard Rock band americana, originaria di Detroit, che ha letteralmente inventato un suono fatto di blues bianco, free jazz e di un massiccio heavy rock. Non è stato così. Esattamente due mesi dopo la folgorante esibizione di Villafranca di Verona, l’Hard Rock Cafè di Firenze e Virgin Radio hanno pensato bene di richiamarli in Italia per un nuovo show dal vivo, questa volta gratuito, che ha radunato circa diecimila fans, arrivati a Firenze da tutta Italia, nonostante le previsioni meteo indicassero pioggia per tutta la giornata.
Infatti ha piovuto fino a poco prima del concerto ma quando poi intorno alle 21,30 il signor James Osterberg, più conosciuto come Iggy Pop, ed i suoi “fuckin’ Stooges” sono saliti sul palco, un ondata di sonorità incandescenti ha invaso Piazza della Repubblica e ha incendiato gli animi dei presenti, che hanno subito dimenticato le condizioni climatiche avverse. Il volume degli amplificatori non era al massimo, ma bisogna capirlo: siamo in pieno centro abitato, a due passi dal Duomo e da Ponte Vecchio, magari c’era anche qualche fiorentino che voleva essere tutelato nella quiete della sua dimensione domestica... Noi no, we just don’t give a fuck, siamo ancora qui, perfettamente consapevoli che la setlist di oggi 27 settembre non sarà molto diversa da quella dell’altra volta 27 luglio, ma pronti ancora una volta a donare anima e corpo al Rock and Roll arrabbiato e furente che ci offrono gli Stooges. L’Iguana è sempre in grande forma, si getta per tre volte fra il pubblico delle prime fila (cosa che a Verona non era successa), brandisce l’asta del microfono con fare minaccioso, sembra un guerriero primitivo, forse lo è per davvero, in particolare quando spacca i microfoni e manda tutti affanculo. Ha tolto dalla scaletta del concerto brani come Kill City, Johanna e I Got Nothing, ma è andato a rispolverare dal suo periodo berlinese con Bowie, un hit come The Passenger, che ha fatto cantare in coro tutto il pubblico, compresi Piero Pelù dei Litfiba e Federico Fiumani dei Diaframma, che abbiamo visto sotto palco. La formazione degli Stooges è quella degli ultimi mesi con Larry Mullins, ex Trolls, che ha preso il posto di Scott Asheton, da tempo malato, alla batteria, con James Williamson alla chitarra elettrica, con Steve MacKay al sassofono e con Mike Watt, ex Minutemen, al basso. Il concerto è centrato su Raw Power il terzo album degli Stooges, uscito nel lontano 1973, ma quanto mai attuale e moderno negli arrangiamenti di Williamson e Watt, che prevedono l’inserimento della sezione fiati di MacKay in luogo di una seconda chitarra.
Si parte sulle note grezze e bollenti di Raw Power e di Search And Destroy e la chitarra di Williamson è sempre in primo piano. Segue Gimme Danger, rock ballad straniata e lancinante, metafora della condizione esistenziale dell’Iguana in quei giorni, sempre in cerca di nuove emozioni, di nuove storie, di avventure anche senza senso, al solo fine di nutrire una inquietudine eletta come stile di vita. Forse non è più così per lui adesso, ora che ha 65 anni, ora che conduce una esistenza piuttosto tranquilla con Nina nei pressi del quartiere portoricano di Miami. Ma c’è qualcosa nell’animo dell’Iguana che non è mai stata addomesticata, che non vuole saperne di adattarsi ad una realtà che non può accettare o condividere. Questo qualcosa esplode dal vivo, quando ridiventa Iggy Pop e si fa scudo degli Stooges per gettare in faccia al mondo la sua ostilità, la sua rabbia.
Durante l’esecuzione di Shake Appeal alcuni fans salgono sul palco e danno vita ad una danza sfrenata intorno all’Iguana. Una ragazza in abito corto e stivali, libera la sua voglia di rock and roll e decide di offrirsi in topless alla visione dei presenti. Grida di eccitazione arrivano sul palco, mentre qualcuno del servizio d’ordine cerca di coprirla, invano perché il responsabile di palco degli Stooges invita caldamente l’energumeno ad occuparsi di altro, così che lei termina la sua frenetica danza fra le braccia di Iggy.
E’ difficile apprezzare il concerto per quanti sono rimasti indietro, perché il volume non è alto e la piazza è talmente colma da essere quasi del tutto inagibile, Ma si va avanti con 1970, Funhouse, Beyond The Law e le schegge metalliche di I Got A Right. Non c’è ne è per nessuno, l’Iguana non si risparmia e su I Wanna Be Your Dog, incanta la folla, le offre l’immagine sofferta del suo stesso corpo, devastato, ferito, logoro, ma non ancora domo. Open Up And Bleed, un blues cadenzato che risale sempre ai primi anni Settanta, chiude la prima parte dello show.
Poco dopo gli Stooges rientrano per venti minuti finali carichi di sesso, di malevolenza e di orgoglio, mentre Iggy alterna sorrisi compiaciuti e sinceri a sguardi minacciosi ed alteri che mettono in guardia chiunque voglia farsi ancora delle domande su di lui. Louie Louie è un classico del rock and roll, rivisitato ad arte per continuare la sua individuale battaglia contro il mondo "Fuck Off Everybody/ Fuck Off Everything” grida rivolto a quanti erano lì per lui, un vero animale da palco, che sta spingendo il suo rock and roll quasi al limite delle sue stesse forze. Sembra che nel 2013 le date dei concerti si diraderanno, probabilmente ci sarà un ultimo tour, forse in Australia. Proprio per questo siamo orgogliosi di esserci e vogliamo tenere impressa nella mente ogni immagine, ogni nota di questo concerto. “Gimme danger, little stranger” ogni sera, per tanto altro tempo ancora, fino a notte inoltrata.
SETLIST:
1. Raw Power 2. Search And Destroy 3. Gimme Danger 4. Shake Appeal 5. 1970 6. Funhouse 7. Beyond The Law 8. I Got A Right 9. I Wanna Be Your Dog 10. Open Up And Bleed
Encore 11. Penetration 12. No Fun 13. The Passenger 14. Louie Louie 15. Cock In My Pocket 16. Your Pretty Face Is Going To Hell
(La foto e il video di Iggy dal vivo a Firenze sono di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
01/10/2012 -
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