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Gravenhurst
Gravenhurst live @ "Ultrasuoni Festival", Init Club - Roma, 13 ottobre 2012
Roma
13/10/2012
di
Giancarlo De Chirico
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Non è andato tutto per il verso giusto durante l’esibizione dei Gravenhurst, il gruppo originario di Bristol che si fonda sul genio creativo e sulla sensibilità di Nick Talbot, chitarrista, vocalist e anche principale compositore della band, attiva da oltre dieci anni. Molti problemi tecnici e diverse errate impostazioni nei collegamenti dell’impianto voci hanno portato a numerose interruzioni, che hanno infastidito non poco il gruppo inglese. C’è voluta tutta la pazienza di Nick Talbot per portare a termine l’esibizione in un atteggiamento di grande rispetto per quanti erano lì per loro.
Dopo aver sussurrato con una certa amarezza “the show must go on” dai microfoni del palco, Nick ha risolto di persona alcuni inconvenienti tecnici e la band ha potuto finire il set con una certa tranquillità. Il concerto non prevedeva in scaletta soltanto brani come Circadian e The Foundry tratti da The Ghost In Daylight, il quinto lavoro in studio del gruppo, ma anche altro materiale che è inserito in album precedenti, dischi capolavoro come l’oscuro Fires In Distant Buildings, nervosamente elettrico, e come The Western Lands, un lavoro che risulta forse più morbido, disco in cui prevale il lato folk di Mr Talbot. Questi rapidi passaggi e cambiamenti di stile costituiscono la chiave musicale del dream pop raffinato e molto carico di atmosfera dei Gravenhurst, che possono essere assimilati sia alle sonorità noise degli irlandesi My Bloody Valentine, gruppo storico dei primi anni Ottanta, sia alle ballate folk intrise di psichedelia del compianto Nick Drake. La voce fragile e delicata di Nick Talbot, i suoi fraseggi chitarristici, talvolta intricati ma quanto mai affascinanti, sono i punti di forza della band, che disegna orizzonti musicali davvero ampi e mai banali e che non a caso è stata invitata a registrare anche colonne sonore per il cinema. Nick Talbot è un musicista schivo e sempre volutamente in disparte all’interno della scena indie britannica. Fa parlare le sue canzoni, come la bellissima Nicole o la più inquietante Cities Beneath The Sea, brani che hanno anticipato le linee melodiche di Circadian e degli altri brani più recenti.
Sarebbe stato un live act da ascoltare in silenzio per meglio permettere alla musica di fluire correttamente e di fare breccia nella mente dei presenti, ma purtroppo non è stato così. E’ stato un continuo cominciare daccapo che ha fatto perdere la concentrazione in parte a Nick Talbot e alle due giovani musiciste che lo accompagnavano alla batteria e al basso, in parte al pubblico che si è perso in un fastidioso vociare. Speriamo davvero di poter riascoltare i Gravenhurst in una situazione migliore e in un contesto più fortunato.
SETLIST:
Circadian Nicole Cities Beneath The Sea Bluebeard Saints Hourglass Trust The Foundry Black Holes In The Sand
(La foto di Nick Talbot e il video dei Gravenhurst all'Init Club sono di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
16/10/2012 -
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