|
Una serata all’insegna dell’elettronica e della sperimentazione, un concerto di musica solo strumentale appositamente composta per il progetto Music For Wilder Mann, incentrato sulle fotografie di Charles Frèger autore di un bellissimo photo-book intitolato per l’appunto Wilder Mann: The Image Of Savage, una rassegna fotografica dedicata alla figura del Selvaggio in una società non tecnologica e preindustriale. Le foto sono state scattate in diciotto paesi europei e ritraggono il rapporto fra Uomo e rituali antichi, fra tradizione e mitologia. Figure inquietanti, creature antropomorfe il cui volto è quasi interamente ricoperto da peli, si succedono sullo sfondo del Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica, supportate dalle elaborazioni musicali di Teho Teardo, chitarra elettrica e strumentazione elettronica, e di Martina Bertoni, al violoncello.
Fortemente ispirato dagli scatti di Frèger, Teho Teardo è riuscito ancora una volta a coniugare perfettamente - questa volta dal vivo - la qualità della musica con l’intensità delle immagini. Inoltre il contrappunto melodico, assolutamente struggente, del violoncello di Martina Bertoni è apparso davvero funzionale all’elettronica dotata di anima che è da sempre il biglietto da visita di Teardo, compositore molto apprezzato, sia in Italia che all’estero, come autore di colonne sonore per il cinema. Mauro Teardo (in arte Teho) vive e risiede a Roma, ma è originario di Pordenone ed è sempre stato attratto dal punk rock, dalla musica dark e dalla new wave inglese, spingendosi in un recente passato fino a citazioni dichiaratamente noise oppure industrial. Queste influenze sono facilmente riconoscibili quando - dopo aver disegnato ben definiti contorni armonici per ogni singolo brano - si dedica a sferzate di chitarra elettrica che sembrano quasi voler competere con il violoncello della Bertoni, che sa bene come assumere tonalità drammatiche. Un connubio solo in apparenza azzardato, un modo di dare nuova vita ai mirabili scatti di Frèger, un visionario che cerca di gettare un ponte fra tradizioni folk e fotografia contemporanea. Nei ritratti di Frèger sono riconoscibili tratti del nomadismo, tracce del pellegrinaggio dei santi, elementi della tradizione dei druidi e degli sciamani. Un mondo antico, quasi dimenticato che rivive in quei ritratti di figure ibride vestite di pelli animali, di stracci o ricoperti di peli, talmente folti da impedire ai volti di essere riconosciuti. Creature minacciose che prendono vita anche grazie alle musiche di Teardo, capace di dare un senso al loro incedere lungo sentieri boscosi, alla loro transumanza, a quel modo di essere così naturalmente contro il mondo moderno. Melodie intense e molto caratterizzate che si basano su frammenti sonori ripetuti all’eccesso. Echi del minimalismo di Philip Glass coesistono con l’epica delle colonne sonore di Ennio Morricone e riescono a costruire un fluire di note assolutamente unico e molto affascinante.
Forse dallo spettacolo di questa sera verrà tratto un album, anche se ultimamente Teho Teardo è già impegnato nella registrazione di un disco con Blixa Bargeld, ex Bad Seed e frontman degli Einsturzende Neubauten.
Articolo del
21/10/2012 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|