Greg Lake Greg Lake in "Songs Of A Lifetime" live @ Shepherd's Bush Empire - Londra (Regno Unito), 25 novembre 2012 Londra (Regno Unito)  25/11/2012 di Chiara Felice

Durante un festival estivo ho avuto il piacere di conoscere una persona che è una fonte inesauribile di conoscenza musicale. Una sua frase, uscita all'improvviso, mi ha fatto riflettere per un bel po' di tempo: “il pubblico della musica rock è troppo clemente”.

Seduta sulla poltrona dello Shepherd's Bush Empire questa stessa frase ha attraversato la mia mente per tutta la durata del concerto di Greg Lake. Guardavo gli altri applaudire e continuavo a chiedermi se davvero fossimo tutti nello stesso posto, se stavamo ascoltando tutti la stessa “musica”. I miei applausi sono finiti subito dopo il primo brano e non solo perché la rivisitazione in chiave rap di 21st Century Schizoid Man mi ha letteralmente gelato il sangue per la sua pacchianità. “Il pubblico rock è troppo clemente”, non c'è altra spiegazione che possa giustificare la risposta del pubblico ad un concerto assolutamente non degno di tale nome. Certo, per dovere di cronaca va detto che nessuno si è sbilanciato oltre un battere di mani molto english way, ma a parere di chi scrive anche questo è un gesto di clemenza che il simpatico Greg non si sarebbe meritato. Prima nei King Crimson, poi negli Emerson, Lake and Palmer ed infine - in questa piovosa serata londinese - su un palco attrezzato con solo l'asta del microfono e una tastiera (che verrà suonata solo una volta). Di fronte ad un'immagine del genera la prima cosa che si pensa è “ok, sarà un set acustico dove Greg metterà da parte il basso e userà solo la chitarra”. Niente di tutto questo, quello che avrebbe atteso i nostalgici accorsi al concerto sarebbe stato un set caratterizzato da inascoltabili basi pre-registrate, sulle quali si sarebbe stagliata la bella voce di Greg. Niente di più triste e meno progressive (se proprio la si vuol mettere sul piano del genere!). Qualcuno avrebbe potuto avvertire a tempo debito i presenti che Greg Lake si sarebbe prestato a questa “serata karaoke”, così ognuno sarebbe stato un po' più libero di scegliere fino a che punto infliggersi una penitenza.

Da Elvis Presley (Heartbreak Hotel) ai Beatles (You've Got To Hide Your Love Away), a Curtis Mayfield (People Get Ready); Lake non risparmia di omaggiare nessuno, intervallando i brani con interessanti aneddoti; e lo stesso vale per la parte relativa alla riproposizione di brani dei King Crimson e degli EL&P. È una serata che sembra non finire mai e ogni nuovo pezzo che inizia sembra più lancinante del precedente: la magia svanita di un flauto uscito da un Mac in I Talk To The Wind spegne definitivamente ogni possibilità di continuare a seguire il concerto in maniera seria. A poco servirà la parte dedicata alle domande degli spettatori, durante la quale però si potrà ascoltare l'unico pezzo lodevole della serata, lodevole perché “improvvisato” e privo di basi, I Believe In Father Christmas.

L'unico motivo per il quale sarebbe valsa la pena di scrivere una recensione positiva riguarda i tanti aneddoti raccontati da Greg; per il resto si spera solo di dimenticare presto ciò che si è visto, anzi che non si è visto. È troppo triste pensare che un artista che si porta dietro un bagaglio culturale importante si riduca ad una fine del genere, una serata in acustico, con solo chitarra e voce sarebbe stata di gran lunga più apprezzata e non solo da chi scrive ma persino dal pubblico pagante, un pubblico che ha applaudito dall'inizio alla fine del concerto. Ed alla fine qualcuno ha avuto anche l'incredibile coraggio di dedicargli una standing ovation, pochi, ma c'erano. “Il pubblico rock è sempre troppo clemente”.

SETLIST:

21st Century Schizoid Man
Lend Your Love To Me Tonight
From The Beginning
Heartbreak Hotel
Epithaph
In The Court Of The Crimson King
I Talk To The Wind
You've Got To Hide Your Love Away

Touch And Go
Trilogy
Still...You Turn Me On
I Believe In Father Christmas
Shakin' All Over
C'est La Vie
Lucky Man
People Get Ready

ENCORE:

Karn Evil 9: 1st Impression, Part II

(La foto di Greg Lake allo Shepherd's Bush Empire di Londra è di Chiara Felice)