Meg & Colapesce "Bipolare Tour 2013" Meg & Colapesce live @ Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli - Roma, 30 gennaio 2013 Roma  30/01/2013 di Claudio Biffi

In questo inverno abbastanza povero di appuntamenti Live per la Capitale, arriva il momento di un duo abbastanza particolare per i trascorsi completamente opposti nelle specifiche esperienze musicali. In effetti non c’è stata scelta migliore nel battezzare “Bipolare Tour” la serie di esibizioni che Colapesce e Meg stanno portando in giro per i teatri d’Italia, con riscontri positivi tali da farli approdare all’Auditorium Parco della Musica di Roma e benché nella più piccola delle tre sale riescono nel sold out.
La scena che ci si presenta davanti ha più l’aspetto di una ‘piece’ teatrale minimalista, alla Pinter per intenderci, luci soffuse e basse, un enorme telo bianco a fare da proscenio e ogni cosa ricoperta da lenzuola bianche, Meg e Colapesce ai lati e alle tastiere e al basso elettrico Alessandro Quintavalle e Mario Conte, parte integrante nella band dell’artista napoletana.
Forse la scelta non è del tutto casuale visto che uno dei protagonisti, Colapesce, ha fatto dei testi nelle sua canzoni un punto forte che gli ha permesso di farsi apprezzare nel panorama dei giovani cantautori italiani mentre Meg, dopo l’esperienza nei 99posse, ha decisamente virato verso un electropop che mette decisamente in primo piano le sue doti vocali e in cui strumenti elettronici e sampler la fanno da padrone.
Questa sera però il gioco ‘bipolare’ pende decisamente dalla parte di Meg che con il passare dell’esibizione prende in mano le redini del concerto relegando in qualche modo ai margini la timida performance del suo compagno di viaggio.
Le canzoni si susseguono alternandosi in mezzo a sovrapposizioni di luci sfocate, ed è proprio “Succhio Luce” ad aprire la serata, e l’atmosfera di forte intimità ci dice che questa sarà la guida ideale delle due ore di esibizione. Percussioni e tastiere elettroniche dominano la scena e di questo ne trae pieno vantaggio Meg mentre nei momenti solisti di Colapesce diventano per lui un arma letale che ne affossa la voce e fa perdere le tracce dei testi.
Il bipolarismo sul palco è evidente in tutto, nelle luci e nei suoni, ma è decisamente a vantaggio di Meg anche nella sequenza delle canzoni. Scorre così la delicata “S’illumina” di Colapesce, a cui risponde la 99posse “Sfumature”; “Napoli Città Aperta” come sempre è dura e struggente, “Distante” e “E’ Troppo Facile”, sono invece due perle che fanno parte della carriera solista dell’artista napoletana mentre “Restiamo in Casa” e “Oasi” fanno da collante al repertorio ormai collaudato del cantautore siciliano.
Fortunatamente la scelta di cantare assieme i pezzi più famosi dei due ridà una spinta vitale a Colapesce che ritrova vigore nella nota “Satellite” e nell’inedito “Sottocoperta” proposto per la prima volta e con l’avvertenza di stare attenti agli iPhone presenti in sala.
Alla fine l’esibizione di questa ‘anomala’ coppia della musica italiana ha i suoi lati positivi perché nel concerto c’è tutto quello che ci si può aspettare dalla loro storia, ovvero i testi originali di Colapesce e la voce straordinaria di Meg da un lato, l’acustica cantautorale che sta riprendendo il suo spazio e gli arrangiamenti elettronici e minimalisti di una certa scena alternativa che esiste e che deve anche tanto a un autore ricordato nel bis di fine concerto, il maestro Franco Battiato omaggiato con le note della “Summer On A Solitary Beach” che ci ha fatto tornare indietro con la memoria a tempi in cui erano veramente in pochi ad osare.