Alice Alice live @ Teatro Ristori - Verona, 21 gennaio 2013 Verona  21/01/2013 di Dannia Pavan

Due anni fa l'ultimo appuntamento veronese di Alice per la rassegna Verona Folk; era estate, l'architettura musicale potente e vivace. Ora torna a Verona nella cornice di Cantautori Doc di Eventi al Teatro Ristori.
Lo spettacolo in teatro si scosta molto dalla fotografia che rimane nella memoria. Ma la sostanza dell'artista di Forlì non cambia: l'eleganza profonda e dirompente di una voce straordinaramente forte che si propaga in contrasto dall'esile figura femminile, il talento vocale che incanta per la forza, la flessibilità e le sfumature che sa dare nell'altezza del pentagramma partendo dalle note più basse verso le vette musicali.

Il set musicale propone atmosfere rarefatte che forse un pò penalizzano la scena e sembra che tutto sia un pò troppo misurato per la potenza della grande Alice. Sempre sensuale e raffinata, cerca il contatto con il pubblico e per ogni canzone offre un quadro descrittivo per rimandare alle emozioni e alle situazioni da cui scaturisce e delle quali vuole raccontare. Se nella prima parte non arriva immediata l'atmosfera intimista, tutto si sciolgie col suo brano originale Il contatto coinvolgendo tangibilmente la platea che la accoglie con entusiasmo e partecipazione. Il lavoro Samsara che l'artista presenta in una sorta di recital, si sente che le è molto caro, che vi ha dedicato tempo e attenzione durante la 'gestazione' e la realizzazione. Lo suddivide idealmente in un viaggio tra passato remoto e presente; canta 'non c'è passato, non c'è futuro ma un semplice esistere ai confini della terra'. Molti sono i richiami ad una dimensione interiore di profondità e ricerca. C'è molta poesia che evoca atmsfere eteree e sospese, in particolare quella francese di Rimbaud, Verlaine, Artaud e la figura di Giovanna D´Arco. Si accende di intensità nel brano Eri come me firmato dall'amico Battiato e Sgalambro, e poi in Juri Camisasca e nella poesia friulana Anin a gris.

La parte più coinvolgente arriva nel finale con Prospettiva Nevski, Per Elisa, Chanson Egocentrique e negli omaggi e citazioni a Giuni Russo e Totò e una bellissima Il cielo di Lucio Dalla.