|
Mercoledì gelido a Roma, tornano i Bachi da Pietra. Sono le 22.00 e non si sa ancora chi delle due band previste, l’altra sono gli Holy Other, aprirà il concerto (organizzazione saltami addosso!). Speriamo siano i Bachi a chiudere ma Bruno Dorella, che incontriamo lì, ci conferma l’apertura. Peccato, vuol dire che suoneranno di meno.
Alle 22.30 i due sono sul palco con la solita posizione: Dorella a sinistra del palco e Succi a destra. Set di batteria spartano e sistemato in modo “sbagliato”, Succi si è liberato del basso acustico e si ritrova con due chitarre elettriche che gli serviranno per fare casino. Cos'è cambiato dalle esibizioni precedenti? Niente, sono diventati più sporchi e cattivi, anche se lo sono sempre stati, elettrici e quasi metal. L’acustica e il fonico, come al solito, non aiutano i nostri (e pensare che l’hanno scelta fra varie location per ottenere una spinta maggiore e una definizione del suono diversa). È la voce di Giovanni a essere penalizzata maggiormente, ci sono momenti in cui è costretto a inghiottire il microfono per farsi sentire e altri in cui deve allontanarsi per non andare in risonanza. Insomma ci sono alcune certezze nella vita (capitolina), i fonici e le acustiche di merda.
L’esecuzione live è lucida e potente, la sezione ritmica, se così la si può definire, è diventata tribale e ossessiva. Succi ha fatto un corso per chitarra online direttamente da Tony Iommi (è un caso che abbia anche una diavoletto?) e frusta il suo strumento continuamente. Le fanno quasi tutte, tranne Ma anche no e Baratto, ma ci sta, hanno a disposizione meno di un’ora e non si perdono in chiacchere. Suonano, spingono e pettinano i presenti che hanno sorrisi ebeti stampati sul volto mentre si scambiano sguardi di assenso con gli amici.
Hanno superato la prova i nostri, non ne avevamo dubbi, non siamo venuti per fargli un test, ma per sentire un buon live. Cosi è stato, il resto non conta.
Articolo del
28/02/2013 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|