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Alle Mura l’ambiente è sempre caldo e accogliente nonostante fuori la temperatura sia un po’ rigida. E’ un venerdì sera e non c’è niente di meglio che passarlo in salotto ad ascoltare un amico che suona. E il salotto lo improvvisiamo così, un manipolo di ascoltatori e di amici che fissa il lato destro del magro palco dove seduto al piano c’è Riccardo Sinigallia che ci scalda con i primi pezzi in solo. Sembra emozionato ma poi, quando Finora, pezzo d’apertura, sarà finito e il primo timido applauso parte si scioglierà salutando gli amici: “è da tanto tempo che non suonavo a Roma” e gli amici gli rispondono “ci sei mancato” e “te volemo bbene”. Un sorrisone e riprende con Laura, sempre al piano.
Nel frattempo noi tutti ci stringiamo più sotto il palco e ci sediamo a terra, proprio come fossimo nel salotto di casa, davanti al fuoco scoppiettante del camino. Lui stesso dopo dirà che gli fa piacere che si sia creata questa atmosfera. Io tra me e me penso che sia solo merito suo, della sua voce, delle sue smorfie per la passione con cui suona, e del lento ma penetrante incedere delle sue canzoni. Dopo Amici nel tempo, invita Laura Arzilli (bassista nonché sua compagna) a salire sul palco mentre lui si sposta dal piano alla sedia al centro e imbraccia una chitarra acustica di dimensioni ridotte ma con un suono inaspettatamente profondo e avvolgente, a tratti violento. Attraversa il suo repertorio di pezzi pescati dai suoi due album Riccardo Sinigallia (2003) e Incontri a metà strada (2006). Ma la sua storia è anche fitta di collaborazioni e produzioni (Niccolò Fabi, Max Gazzè, Frankie Hi NRG) e poi c’è la sua militanza nei Tiromancino come produttore ed autore dell’album La descrizione di un attimo.
Le note si spandono per il locale, e tutti noi seduti a terra seguiamo assorti il percorso tra canzoni sentimentali e dolci (“ci ho un repertorio di sentimentale che lascia perde...”) come Bellamore e canzoni impegnate e forti come La revisione della memoria. Mi rendo conto di essere rapita quando parte La descrizione di un attimo che un po’ riapre quel vecchio tarlo della separazione dai Tiromancino, lui che faceva parte dell’anima pensante e che ha contribuito, a mio modesto avviso, al loro miglior album in assoluto. Ma lui è sempre li col suo sorriso sognante, che spesso incrocia lo sguardo di Laura, con le unghie dipinte delle dita, come se nulla fosse. Il passato è passato. Laura che presta spesso la sua voce a riempire quella di Riccardo. Come al solito non ci si accorge che è finita ma senza farsi pregare troppo ci concede un bis con Il nostro fragile equilibrio e Buonanotte e a quel punto ci saluta davvero.
Approfitto della vicinanza e dell’assenza di barriere per andargli incontro e salutarlo. Stasera è stata solo una tappa di questo tour che lui e Laura stanno portando in giro vivendolo come se fosse un concerto per gli amici sul divano di casa loro (cito testualmente). Oltre a questo, corre in parallelo nei teatri il progetto Planetario del gruppo deProducers di cui fa parte, ed ha appena terminato la produzione del disco Non erano fiori del rapper romano Coez. Prossimo obiettivo, si spera entro fine anno, la pubblicazione del nuovo disco al quale stanno lavorando.
Ci ho dovuto pensare un po’ su. Un concerto sentito da dentro, al quale avevo quasi rinunciato e che invece ha scaldato una serata fredda e ha lasciato un piccolo segno, di quelli che solo la musica ben fatta e soprattutto ben suonata può lasciare. Riccardo Sinigallia, che il 4 marzo ha compiuto gli anni, sarà di nuovo a Roma l’11 maggio al Roma Rock Festival – Lanificio 159. Non perdetevelo.
SETLIST:
Finora Laura Amici nel tempo Prima di andare via Anni di pace Bellamore La descrizione di un attimo La revisione della memoria Uscire fuori Buonanotte Il nostro fragile equilibrio Solo per te
Articolo del
06/03/2013 -
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