Camera 237 Camera 237 Live @ B-Side – Rende (CS), 22 marzo 2013 Cosenza  22/03/2013 di Fernando Rennis

Ci sono sensazioni che gli orologi non possono deturpare, emozioni che emergono dalla quotidianità di provincia che diventano qualcosa di più grande, qualcosa che piega il tempo e lo rende semplice accessorio. I dieci anni passati dalla formazione del gruppo cosentino non sono altro che una lente attraverso la quale vedere con una maggiore consapevolezza la genesi di quel piccolo grande gioiello dell'indie italiano che porta il nome di Camera 237.
Dopo un Ep di debutto a cui hanno fatto seguito tre album e vari avvicendamenti al basso, è arrivato il momento di cristallizzare il tempo e Marco, Yandro, Ignazio e il ritrovato Luigi (tornati alla formazione iniziale, quella appunto del primo disco) hanno deciso di farlo attraverso una ristampa in vinile e due live in cui ripropongono la tracklist completa di ”Vectorial Maze” pubblicato nel 2003, che vanta la direzione artistica di Fabio Magistrali ed ha ricevuto notevoli consensi.

Il primo dei due appuntamenti dal vivo è targato Always Never Again, la rassegna di musica live del venerdì cosentino. Sembra che la primavera inizi veramente a farsi sentire, il via vai tipico del soundcheck non raccoglie visi segnati dal freddo ma occhi lucidi e quel po' di ansia che da più significato all'evento. La gente incomincia ad arrivare molto presto al B-Side, è l'occasione di vedere quattro amici cresciuti umanamente ed artisticamente oppure di complimentarsi di persona con quattro musicisti che si contraddistinguono per la capacità di fondere tenerezza e violenza in fase compositiva e soprattutto intensità notevole nei live.
E' anche l'occasione di far proprio il vinile di ”Vectorial Maze” che i ragazzi di Overdrive Rec. hanno provveduto a ripubblicare e far acquistare sia in pre-order che nel corso della serata. Si brinda coi ragazzi, si parla dell'inesperienza e dell'istintività di dieci anni fa, della spensieratezza che si aveva priva di preoccupazioni per il futuro, si snocciolano aneddoti e soddisfazioni, frustrazioni ma soprattutto traspare la passione viscerale che questi ragazzi continuano a mettere nella loro musica. A scaldare la serata c'è il set di remix e ri-edit del padrone di casa Fabio Nirta e quando i Camera 237 salgono sul palco la sala è già calda e affollata.


Le prime note di basso di camera #77 prendono per mano le emozioni e le cullano per tutto il crescendo del brano d'apertura, per poi violentarle in camera #77 (parte b) che termina con un boato e tra applausi scroscianti. Proprio come nel capolavoro di Kubrick, i Camera 237 esprimono l'inquietudine agghiacciante alternata al furore rabbioso dei momenti più noise e lo fanno grazie ad un'alchimia ed un'intesa che si rende visibile soltanto in qualche rapido scambio di sguardi ma è che è percettibile e in alcuni momenti pare quasi di toccarla con mano.
L'intensità non allenta la presa per tutto il live, passando per camera #11, R-rum/rvm, e soprattutto camera #55 tra i momenti più densi di tutta la serata. Finito il live c'è spazio per gli occhi lucidi, le strette di mano, gli abbracci, la fila al banchetto del merchandising, qualche azzardo sul prossimo album della band.
Ci sono sensazioni che i calendari non possono trattenere, oggi il tempo si è fermato per quasi un'ora, era il 2003 o forse il 2013 ma, in fondo, cosa importa se nulla ha perso lo shining?