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Impossibile non restare contagiati dall’energia e dal carisma di Sinead O’Connor, interprete e songwriter irlandese, nata a Dublino 47 anni fa, musicista che aveva raggiunto una grande notorietà negli anni Novanta, ma che poi è stata troppo in fretta dimenticata. Negli ultimi tempi si è parlato di lei soltanto per la sua irrequietezza, per alcuni suoi gesti plateali, per il suo tentato suicidio o per l’insorgere di una malattia bipolare. Ebbene, Sinead è andata ben oltre tutto questo, ha reagito, non ha fatto affidamento soltanto al suo talento, ma anche ad un carattere forte e determinato. L’anno scorso ha pubblicato How About I Be Me (And You Be You)?, un album davvero molto bello e adesso torna ad esibirsi dal vivo a Roma all’interno della Sala Sinopoli dell’Auditorium, per quella che è la seconda data italiana del suo “The Crazy Baldhead Tour”. Con lei sul palco Graham Henderson, alle tastiere, Robert McIntosh, alla chitarra solista, Brooke Supple, alla chitarra acustica, Clare Kenny al basso e John Reynolds, alla batteria.
Forse non tutti sanno che Sinead O’Connor è stata ordinata prete quattordici anni fa da una associazione cattolica indipendente, che è nata l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione e che da un po’ di tempo a questa parte si fa chiamare Madre Bernadette Mary. Nessuna sorpresa quindi a vederla sul palco stretta in un vero e proprio “clergyman”, pantaloni neri e giacca scura, con un crocefisso di legno bene in vista sul petto. Naturalmente questo suo outfit è in parte anche una nuova provocazione nei confronti della Chiesa Cattolica che non ha ancora legiferato in favore di un sacerdozio femminile, ma d’altronde la sua missione è da sempre quella di “salvare Dio dalla Religione”, come lei stessa ha dichiarato in passato.
Il concerto inizia con una mirabile versione di Queen Of Denmark, il brano di John Grant che ha voluto reinterpretare, con un afflato rock più intenso rispetto all’originale, e nel quale Sinead si identifica completamente. Tutta la sua inquietudine si riflette infatti in passaggi come I Don’t Know What To Want From This World oppure Who’s Gonna Be The One To Save Me From Myself. Sinead canta con una rabbia che talvolta incute soggezione, affida le sue preghiere al rock and roll e - supportata a dovere da una band che si dimostra sempre all’altezza della situazione - la sua figura esile e minuta giganteggia sul palco. In certi momenti sembra che Sinead sia quasi infastidita dal microfono, la sua voce epica e tonante infiamma la platea intera senza averne bisogno. L’interpretazione a cappella di I’m Stretched On Your Grave è un qualcosa di straordinario, uno spiritual da brividi. Bellissimo anche il crescendo di Take Off Your Shoes, una rock ballad di tutto rispetto, improntata ancora una volta alla sua religiosità “irregolare” con quel poco ecclesiastico “I bleed the blood of Jesus” che però è espressione di una spiritualità forte, che non sente ragioni, che non rispetta la Curia, ma solo il volere dello Spirito Santo.
Sinead sa essere però anche molto delicata e dolcissima, su ballate come Reason With Me e su Nothing Compares To You, il brano scritto da Prince per i Family che però conobbe il successo internazionale solo grazie alla sua interpretazione nei primi anni Novanta. Da segnalare anche le esecuzioni di The Wolf Is Getting Married e di una straordinaria Three Babies, un brano che contiene quasi uno “statement” sulla condizione attuale di Sinead: “No longer mad like a horse / I am still wild / but no lost”.
La serata si chiude con una ballata acustica come The Last Day Of Our Acquaintance e infine con una lullaby, una ninna nanna irlandese intitolata Before We End Our Day eseguita ancora una volta a cappella e sussurrata al microfono con una dolcezza infinita. Una preghiera prima di coricarsi, un gesto di ringraziamento a quanti sono venuti ad ascoltarla, un gesto semplice ma di una forza straordinaria, che rivela una donna che vuole continuare a sentirsi tale, che rivendica la sua identità, la sua libertà e al tempo stesso vuole continuare a dare del Tu a Dio.
SETLIST:
Queen Of Denmark 4th And Vine Reason With Me The Wolf Is Getting Married Very Far From Home Back Where You Belong Take Off Your Shoes Three Babies I am Stretched On Your Grave Nothing Compares To You Old Lady Thank You For Hearing Me The Last Day Of Our Acquaintance Before We End Our Day
Articolo del
08/04/2013 -
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