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Serata di chiusura per Villa Aperta, quella in cui dovrebbero essere sparati i botti più rumorosi e luminescenti, il cartello di questa sera infatti prevede la performance dei Klaxons, nome di richiamo della scena electro-indie-rock britannica. C’è chi dice che la serata migliore della rassegna sia stata quella del giorno prima, sostanzialmente a base di dj-set azzeccatissimi per la circostanza. Una chiusura decisamente “infighettita” quindi in vista del weekend, con il target spostato su una fascia di pubblico più giovane rispetto alle ricercate proposte delle prime due serate infrasettimanali.
Il quartetto londinese si presenta per quello che sembra essere la tappa di un mini-tour di rodaggio in vista del lancio del prossimo disco, sul quale hanno iniziato a lavorare già da fine gennaio, avvalendosi delle prestigiose collaborazioni con James Murphy (LCD Soundsystem) e The Chemical Brothers. La band viene accolta bene e fa il suo senza strafare, il che sommato ai volumi non altissimi, un pubblico alquanto “abbottonato” e le file chilometriche per prendere da bere, hanno fornito gli ingredienti per uno spettacolo alquanto ordinario o comunque non indimenticabile. L’ulteriore indizio sulla prossima uscita di un nuovo lavoro in studio sta nella presenza di ben cinque nuovi brani all’interno della setlist. I momenti migliori si possono ricollegare principalmente ai principali singoli, che ridendo e scherzando sono tanti e ben conosciuti dai più. Per quanto una band come i Klaxons non sembrerebbe avere la caratura tecnica o scenica per essere definita “fondamentale” né tantomeno “seminale”, dati alla mano è però innegabile che dal 2007 ad oggi abbiano messo a segno diversi “goal” tra le release dei loro singoli, onnipresenti in qualsiasi dj-set electro-rock. Non a caso, per quanto freddino, il pubblico riconosce ed apprezza il synth / sirena di Atlantis To Interzone o il giro di basso di Gravity’s Rainbow, per non parlare dell’inconfondibile coretto che apre Golden Skans. Tra i pezzi nuovi, a partire da Children Of The Sun con cui hanno aperto il loro set, si nota come la sostanza non sia cambiata di molto nel corso del tempo. La formula è quella che ha dato fortuna e successo pressoché immediati: melodia catchy, sound “ciccione”, ma allo stesso tempo fresco e mai stucchevole e ritornello cantabile, di quelli che entrano immediatamente nella testa senza chiedere “permesso”; non c’è miglior esempio di Invisibile Forces, che al secondo ritornello infatti era già intonata da tutti.
Bisogna tuttavia fare una tirata d’orecchie a James Righton che, sarà pure sposato con Keira Knightley ('tacci sua, n.d.r.) ed indosserà la maglia di Bowie, ma sul pezzo Love Frequency ha praticamente plagiato la linea vocale di Summerjam degli Underdog Project (quel pezzo ignobile di tante stagioni fa, chi se la ricorda vince il cd di Hit Mania Dance dell’anno che correva). I pochi irriducibili, accorsi nella speranza di trovarsi in un contesto degno di una band che si definiva “new rave”, si sono dati da fare nell’alimentare un timido pogo nella doppietta fatta da Magick e Echoes, con scarsi ma ammirevoli risultati, seguita dall’altrettanto spinta, orecchiabile e convincente Rythm Of Life, che ha chiuso la scaletta prima dell’encore.
Invocati timidamente a fare ritorno sul palco, i Klaxons non si sono fatti attendere ed hanno proposto come primo bis l’ultimo inedito della loro selezione di brani, New Reality, con un’intro più orientato su un synth-dream-pop, che poi vira bruscamente sulle solite sonorità turbolente e danzerecce. Il concerto si chiude con il classico It’s Not Over Yet, che a volerlo prendere alla lettera nel titolo si rivela menzognero, a meno che non si tratti di un semplice arrivederci al tour di promozione vero e proprio del nuovo album.
SETLIST:
Children Of The Sun Atlantis To Interzone Twin Flames Gravity's Rainbow Future Memories Golden Skans Invisible Forces Love Frequency Two Receivers Magick Echoes Rhythm Of Life
Encore: New Reality It's Not Over Yet
Articolo del
15/06/2013 -
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