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Un fragoroso temporale estivo si abbatte sull’Ippodromo delle Capannelle e complica non poco i preparativi per il concerto. Non c’è ancora molta gente quando salgono sul palco i Rewild, band romana che propone un hard rock acido ed essenziale, antipasto ideale per quanto deve ancora accadere. Il gruppo è composto da Corrado Mandoli, alla voce, Marco Simoncelli, chitarra solista, Simone Pennacchia, seconda chitarra, Fabrizio Vivarelli, piano e tastiere, Giancarlo Bonafaccia, basso e Gianluca Pennacchia, batteria. Brani come Widow, Bleed Through The Blues, Broken Bones, Desert Snake, S.O.U.L. e Criminal Inside riscaldano l’ambiente e mettono in luce le grandi potenzialità di un gruppo di sicuro avvenire, proposto come opening act proprio dal manager degli Stooges. Chitarre laceranti, una sezione ritmica di tutto rispetto e una vocalità altisonante sono gli ingredienti dei Rewild, un antipasto gradito dal pubblico che nel frattempo raggiungeva l’Ippodromo di Capannelle. I brani eseguiti dal vivo questa sera verranno poi inseriti su Soul, un album che i Rewild hanno praticamente finito di registrare e che verrà pubblicato in Inghilterra.
Intorno alle 22,30 arriva il momento di Iggy & The Stooges, leggenda della scena Hard Rock dei primi anni Settanta, per la prima volta a Roma nella loro line up originale. A dire il vero, sono soltanto Iggy Pop, alla voce, James Williamson, alla chitarra elettrica e Steve MacKay, al sassofono, gli unici veri componenti della band originaria, ma sia Mike Watt, ex Minutemen, al basso, che Toby Dammitt (già noto come Larry Mullins con i Trolls di Iggy Pop e con Jessie Evans) alla batteria, sono da ritenere ormai degli Stooges a tutti gli effetti. Giornali poco informati annunciavano il ritorno di Scott Asheton, fratello dello scomparso Ron Asheton, per il tour del 2013: in realtà le sue condizioni di salute dopo l’intervento chirurgico subito lo scorso anno, non sono tali da permettergli di sopportare senza conseguenze le fatiche di un tour.
Le schegge esplosive di Raw Power costituiscono il biglietto da visita della serata: Iggy è in gran forma malgrado ni suoi 66 anni d’età e saltella da una parte all’altra del palco come un ragazzino. Potere del Rock’N’Roll, unico e solo elisir di lunga vita che mi è dato conoscere. L’Iguana di Detroit ha passato dei momenti davvero molto oscuri: non si è mai dato per vinto, ha saputo ripartire, ogni volta ed eccolo di nuovo qui a raccontarci in musica le gesta del suo passato con una toccante versione di Gimme Danger, una slow ballad disperata e tagliente, simbolo del rock acido di quegli anni. La chitarra di James Williamson è ancora in bella evidenza, capace di emettere suoni devastanti e profondi, colonna sonora di un bisogno d’amore fuori dalle regole, oltre le convenzioni. Gun è il primo brano tratto da Ready To Die, il nuovo cd di Iggy & The Stooges. Dobbiamo dire che la versione live supera di gran lunga quanto abbiamo ascoltato sull’album e il pezzo si innesta perfettamente all’interno del repertorio storico della band. Seguono la riproposta di 1970 (I Feel Alright), tratta da Funhouse e la furia incontrollata di I Got A Right, un brano che è l’elogio della chitarra sferragliata e percossa.
Iggy scende dal palco e comincia ad avvicinarsi al pubblico: deve farlo, deve urlare in faccia a qualcuno la sua rabbia, la sua disperazione, il grido dei suoi diritti calpestati. E’ chiaro niente più stagediving, non è il caso, sappiamo tutti della sua lesione all’anca, assurdo peggiorare la situazione. Ma lui è un ribelle dentro, esplode insieme alla sua musica, il suo Rock And Roll è fatto di sesso, di contato fisico, di furore! Così al momento dell’esecuzione di Funhouse chiama sul palco alcuni spettatori e dà vita ad un balletto sfrenato, selvaggio e senza regole, sulle note del sax di Steve MacKay. Una sorta di sabba infernale che trova le sue radici nel free jazz di Coltrane che convola a giuste nozze con un blues bianco cadenzato e pesante. Ci stiamo divertendo, ma no, non è l’espressione giusta: ascoltare gli Stooges, vedere l’Iguana danzare sul palco, va ben oltre l’intrattenimento. E’ l’estremo saluto ai freni inibitori, alla falsità, all’ipocrisia, al vuoto intellettualismo che si ritorce su se stesso.
Night Theme, da Kill City, solo strumentale, permette ad Iggy di concedersi un po’ di riposo, ma eccolo comparire di nuovo sulla scena pere eseguire Beyond The Law e Johanna, altri due formidabili pezzi tratti sempre dallo stesso periodo. L’hard rock sferzante di Ready To Die, la title track del nuovo album, ci riporta all’Iguana osservatore attento della società attuale: Iggy mette in musica la rabbia di alcuni pensionati americani che in un bar di provincia, senza soldi, senza occupazione, senza futuro, sono stati arrestati mentre preparavano un attentato dinamitardo contro un palazzo governativo: “I’m shooting for the sky/ because I’m ready to die!” grida a squarciagola mentre si immerge ancora fra la folla che lo acclama e si stringe intorno a lui, ultimo simbolo di una identità perduta del Rock and Roll.
L’atmosfera è infuocata, chi vi scrive non ha più voce, non ha più fiato, ondeggia verso il palco, rotea il pugno, acclama mentre loro, gli Stooges, senza alcuna pietà per le nostre orecchie, fanno partire una mortale versione di I Wanna Be Your Dog, con l’Iguana che si inginocchia sul palco, si mette il microfono in bocca e comincia a camminare a quattro zampe con un vero fottuto cane! Segue No Fun, immancabile, tambureggiante ed esplosiva come sempre, inno di una generazione che era rimasta senza più ideali, che non credeva più alla promessa di un mondo migliore.
Una inattesa esecuzione di The Passenger risalente ai tempi di Berlino con Bowie, mette termine allo show, ma non è che un momento. Pochi minuti dopo infatti l’Iguana e i suoi efferati Stooges sono di nuovo sul palco e partono con Penetration, titolo forse poco elegante ma inequivocabile, Sex And Money e la splendida Open Up And Bleed, un'altra slow ballad, molto lunga e bluesata, che racconta gli eccessi di quei giorni che portarono gli Stooges all'autodistruzione prima e poi allo scioglimento. Un brano come Your Pretty Face Is Going To Hell viene dedicato a tutte le belle ragazze che Iggy intravede in prima fila sotto il palco, mentre l'esecuzione di Burn, il nuovo singolo, raccoglie l'eredità di quell'Hard Rock tinto di garage che e stato il prototipo del Punk.
"You are nice people" grida l'Iguana dal palco "And I love you because you are dirty like me" e via con le note di Cock In My Pocket, altro brano dal titolo piuttosto esplicito che non necessita spiegazioni. Uno spettacolo eccezionale, uno show indimenticabile che però dobbiamo tenere sempre fresco nella nostra memoria, perché - ho il dovere di dirvelo - questo tour con gli Stooges sarà l'ULTIMO. Nel 2014 l'Iguana si chiamerà fuori dalle scene per almeno un anno, poi vedrà cosa fare, se ripartire, come e con chi. Il prossimo 11 luglio Iggy And The Stooges faranno tappa a Milano. Non perdeteli quindi, potrebbe essere l'ultima occasione per vedere all'opera una dei gruppi piu solidi, effervescenti e vitali di tutta la scena del Rock, guidati dal solito immarcescibile Iggy Pop!
SETLIST:
Raw Power Gimme Danger Gun 1970 I Got A Right Search & Destroy Funhouse Night Theme Beyond The Law Johanna Ready To Die I Wanna Be Your Dog No Fun The Passenger
Encore Penetration Sex & Money Open Up And Bleed Your Pretty Face Is Going To Hell Burn Cock In My Pocket
(La foto di Iggy Pop e James Williamson a Roma è di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
07/07/2013 -
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