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E’ stato il trionfo dell’energia positiva, del Rock And Roll “made in U.S.A.”, musica ribelle per antonomasia e - in questa occasione - non più musica del Diavolo, ma musica degli ultimi, di quei losers che trovano tanta dignità e spazio nelle storie raccontate da Bruce Springsteen e dalla sua E-Street Band, tornati a Roma per una serata speciale, che raccoglie all’Ippodromo di Capannelle oltre 35.000 persone.
Il Boss ha ormai 63 anni d’età, ma non li dimostra affatto. Il concerto dura oltre tre ore durante le quali Bruce regala tutto se stesso al suo pubblico, comunica con il suo canto, con le sue parole e perfino con i suoi sorrisi una forza interiore particolare, quella che ti permettere di superare qualsiasi difficoltà. Il tour è quello di Wrecking Ball, l’album dell’anno scorso, ma non sono molte le canzoni tratte da quel disco inserite nella setlist del concerto. A dire il vero Little Steven ha confessato che avevano in mente di eseguire tutto The Wild, The Innocent & The Street Shuffle, il secondo album di Springsteen, poi però - dopo l’esecuzione iniziale di Spirit In The Night subito seguita da My Love Will Not Let You Down - Bruce si china a raccogliere e a depositare sul palco tutti i cartelli con le richieste dei fan e la scaletta originaria viene travolta, modificata in corso d’opera.
Molto apprezzata la versione di Badlands, un brano carico di ritmo e di energia, tratto da Darkness On The Edge Of Town. Comincia a mettersi in evidenza ai fiati il giovane Jake Clemons, il nipote del compianto Clarence Clemons, colonna portante della E Street Band. Echi di musica celtica compaiono invece su Death To My Hometown, una ballata corale inserita su Wrecking Ball esaltata dalla dimensione live che le regala un forte impatto emotivo. Roulette è un Country & Western molto orecchiabile che ci riporta all’America dei Padri Fondatori, mentre l’esecuzione di Summertime Blues è un tributo ad Eddie Cochran, autore di uno dei pezzi fondamentali nella storia del Rock & Roll.
L’entusiasmo è già molto alto quando il Boss esegue Working On The Highway, una canzone trascinante, uno dei brani più riusciti del suo repertorio più recente. Bruce impugna la chitarra con il vigore di un teenager che deve ancora dimostrare tutto e che si affaccia in quel momento sulla scena del Rock. E’ proprio questo il suo segreto: non dare mai nulla per scontato, non sentirsi mai arrivato e rimanere un umile strumento del Rock and Roll. Personalmente sono colpito, quasi intimamente commosso dal crescendo di Candy’s Room, una rock ballad che solo recentemente Springsteen ha ricominciato a suonare dal vivo. Seguono in rapida successione She Is The One, Brilliant Disguise, Incident On 57th Street e Rosalita. Ma il vero climax della serata è di certo rappresentato dall’esecuzione di New York City Serenade, una composizione che il Boss recupera molto di rado, una delicata love ballad tratta da The Wild, The Innocent.... Il pezzo è da brividi e nell’occasione Bruce è accompagnato dalla sezione d’archi dell’Orchestra Roma Sinfonietta, musicisti con cui il Boss vuole complimentarsi personalmente al termine del brano.
Bruce non fa altro che ringraziare il pubblico, in un italiano che ha lo stesso l’accento dei nostri connazionali che vivono a Brooklyn (anche se lui è del New Jersey). Incita la folla, la sfida e si lancia di corsa lungo i corridoi sistemati sia a sinistra che a destra del gigantesco palco solo per stringere qualche mano, per stringere in un solo abbraccio le migliaia di spettatori presenti. Al momento della esecuzione di Shackled And Drown un altro brano nuovo, Bruce ricorda molto nello stile il folk basico del grande Woody Guthrie. Ascoltiamo poi Darlington County, Bobby Jean e la fantastica Waiting On A Sunny Day, cantata insieme a un bambino che spunta fuori dal nulla e che viene sollevato di peso sul palco con una rosa rossa in mano. Altro momento emozionante quello introdotto dalle note di The Rising, una denuncia politica messa in musica, in cui Little Steven si unisce al suo amico di sempre Bruce nel canto. La prima parte del concerto si chiude con l’esecuzione di Land Of Hope And Dreams, che è in pratica una nuova toccante edizione, impreziosita dalle chitarre di Nils Lofgren e di Little Steven, della parabola del Sogno Americano.
Dopo qualche minuto il Boss torna sul palco ringrazia il pubblico di Roma e parte di getto, in sequenza rapida, con Born In The U.S.A., Born To Run e Dancing In The Dark, durante la quale fa salire sul palco una ragazza, lei balla con lui, che solo dopo si accorge che quella danza è promessa di matrimonio con un fortunato lui, che subito dopo sale sul palco, si inginocchia davanti a lei per chiederle la mano e - dopo aver ricevuto in risposta il fatidico Sì – abbraccia il Boss, neanche fosse un sacerdote, o forse magari lo è, il Sacerdote del Rock and Roll! Talvolta il Boss eccede con questi momenti un po’ troppo agiografici, roba da “Santo Subito” o da “Carramba che sorpresa” di Raffaella Carrà! Ma gli perdoniamo tutto volentieri spinti dalle note di Twist And Shout, un altro classico del Rock And Roll, musica di cui Bruce candidamente si dichiara prigioniero (e noi con lui).
“E’ una bellissima notte, Roma ti amo!” grida Springsteen prima di lasciare nuovamente il palco. Tornerà poco dopo, in completa solitudine, per regalarci una straordinaria versione di Thunder Road, eseguita con l’armonica e la chitarra acustica. Siamo ai saluti finali, ci resta la soddisfazione di aver vissuto una esperienza esaltante, un concerto che è stato un inno alla Libertà, di Sognare, di Sbagliare, di Cadere e di Rialzarsi. Un repertorio dallo spessore biblico, suoni ancestrali anche se pur sempre originati dal Rock and Roll, che è “musica di strada” , musica semplice, alla portata di tutti. Questo il dono di Bruce Springsteen, essere stato ancora una volta capace di elevare la quotidianità in canto, di trasformare la sofferenza in poesia, la protesta politica in altrettanti inni di Liberazione.
SETLIST: Spirit in the Night My Love Will Not Let You Down Badlands Death to My Hometown Roulette Lucky Town Summertime Blues Stand on It Working on the Highway Candy's Room She's the One Brilliant Disguise Kitty's Back Incident on 57th Street Rosalita (Come Out Tonight) New York City Serenade Shackled and Drawn Darlington County Bobby Jean Waitin' on a Sunny Day The Rising Land of Hope and Dreams
Encore Born in the U.S.A. Born to Run Dancing in the Dark Tenth Avenue Freeze-Out Twist and Shout
Encore 2 Thunder Road
Articolo del
13/07/2013 -
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