Il burrascoso cielo sopra Milano non sembra riservare le migliori delle accoglienze per i ritrovati Tame Impala, tornati nella capitale lombarda dopo il sold out dei Magazzini Generali lo scorso ottobre. La band australiana si presenta questa volta da headliner nella seconda e conclusiva serata di “Un Altro Festival” manifestazione organizzata da Comcerto che ha visto affacciarsi sui due palchi allestiti al Circolo Magnolia prestigiose promesse della scena indipendente nazionale ed internazionale come Daughters, Willy Mason, Matinée, Hot Gossip, Orange, Melody’S Echo Chamber, Deap Vally e Local Natives oltre alle due teste di serie Lumineers e Tame Impala per l’appunto. Una interessante rassegna musicale, facilmente accessibile grazie al costo esiguo degli ingressi, praticamente al suo bagno inaugurale. E proprio ad un bel bagno erano pronti i numerosi presenti che, noncuranti delle precarie condizioni metereologiche che continuavano a minacciare la serena conclusione del festival, hanno popolato in massa lo stage principale pronti a dimenticare ogni misero turbamento terrestre e a farsi trascinare da quel groove psichedelico che in pochi anni ha colonizzato il mondo intero spingendosi oltre i confini più remoti di uno space rock all’altezza delle sonorità barrettiane più elaborate.
Manca poco alle 23:00 e la band di Perth puntuale fa il suo ingresso sul palco. Un breve saluto e si parte con un trip sonoro di circa un’ora e mezza di voci riverberate, ritmi sincopati mescolati a vorticosi ed ipnotici giri di tastiere sintetizzate e chitarre fuzz che in pochi brani avvolgono letteralmente i presenti proiettandoli in nuove dimensioni degne della migliore musica immaginifica, il tutto ulteriormente accentuato da suggestivi ed acidi visual sparati alle spalle della band. Unica nota stonata, i volumi inizialmente troppo bassi che quasi vanno a strozzare l’imponente sound emesso dai cinque australiani, successivamente gradualmente alzati lasciando forti dubbi riguardo l’intenzionalità o meno della scelta acustica. Ad essere riproposti sono i pezzi di maggior successo estratti sia da ”InnerSpeaker” che da ”Lonerirsm” come Why Won’t You Make Up Your Mind?, Solitude is Bliss, Music to Walk home by, Mind Mischief intervallati in due riprese dalle massicce e psicotiche mini-session auto-prog 2 ed auto-prog 3 (come prima encore). Il concerto prosegue con Be Above It, Endors Toi, Half Full Glass Of Wine senza eccessive pause tra un brano e l’altro quasi a voler mantenere sempre costante quel mood lisergico e contaminato da kraut rock, dream-pop, elettronica e sprazzi di progressive perfettamente mashati fra loro costruendo un'unica armoniosa sessione sonora dal primo all’ultimo pezzo.
Un timido e divertito Kevin Parker scambia verso metà concerto qualche battuta col pubblico e si arriva così all’attacco della travolgente Elephant che se fosse stata scritta verso il 71-72 avrebbe senza dubbio suscitato le invidie persino dei migliori Slade. Ma il momento topico giunge con l’esecuzione di Feels Like We Only Go Backwards. Non una sbavatura, come del resto tutto il concerto, suonata alla perfezione, quasi come se l’onda melodica abbattutasi sul pubblico fuoriuscisse direttamente dalla puntina posata sul proprio vinile, un notevole impatto sonoro sensibilmente potenziato dalla sottile pioggia che ha cominciato a cadere proprio durante l’esecuzione del brano, contribuendo a rendere l’atmosfera ancora più onirica, quasi surreale. Oscilly, Alter Ego, Apocalypse Dreams e ci si avvicina verso il finale. Tra il disappunto dei presenti Parker ringrazia tutti ed annuncia l’ultimo brano ma rassicura sorridente “Oh c’mon it’allright, it’s a big one” introducendo Nothing That Has Happened, come dargli torto. Concerto finito, si ritorna sulla terra e tutti a naso in su, ad osservare quel cielo sempre minaccioso e gonfio di nubi del quale ci si era totalmente dimenticati fino a qualche istante prima, complice uno di quei live che non dovrebbero mai avere una fine, proprio come i sogni più belli.
Setlist : Why Won’t You Make Up Your Mind? Music To Walk Home Mind Mischief Solitude Is Bliss Half Full Glass Of Wine Elephant Auto Prog 2 Be Above It Endors Toi Feels Like We Only Go Backwards Oscilly Alter Ego Apocalypse Dreams
Encore Auto Prog 3 Nothing that Has Happened So Far Has Been Anything We Could Control
Articolo del
18/07/2013 -
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