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Baustelle
Baustelle live @ Auditorium Parco della Musica – Cavea, Roma 27 luglio 2013
Roma
27/07/2013
di
Claudio Biffi
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Ospiti della rassegna "Luglio suona bene" i Baustelle non si sono fatti mancare l’occasione per riproporre all’aperto l’esibizione del 20 febbraio scorso sempre accompagnati dall’Orchestra sinfonica sapientemente guidata dal Maestro Enrico Gabrielli e per non farsi mancare niente dai musicisti che ormai sono parte integrante della band nelle loro esibizioni. Una menzione particolare va riservata a Sebastiano De Gennaro alle percussioni che nonostante l’afa serale non si è risparmiato per tutta la durata del concerto e a Diego Palazzo, polistrumentista unico che si è alternato al pianoforte con Rachele Bastreghi nelle canzoni dove era lei impegnata in prima persona. Gli atri due protagonisti, Claudio Brasini e Francesco Bianconi hanno preso il loro posto in perfetta linea con il pianoforte della Bastreghi completando la linea originale della formazione, il tridente d’attacco che scandirà l’andamento musicale della serata. Il megaposter con la copertina dell’ultima fatica della band toscana “Fantasma”, posto alle spalle dell’orchestra, ha chiarito subito quale sarebbe stato il plot ideato per il susseguirsi delle canzoni e non c’erano da aspettarsi poi grosse sorprese visto il dispiegarsi di cotanti musicisti sul palco. L’atmosfera ha reso appieno l’effetto scenico nella prima parte del concerto con un vero e proprio viaggio cinematico riempito dalla sequenza dei brani portanti di “Fantasma” partendo come in un film dai Titoli di Testa e a seguire Il Futuro, Nessuno, Il Finale, Radioattività e Diorama suonate con il supporto fondamentale dell’orchestra che ne ha reso appieno l’intensità mentre la voce di Bianconi e della Bastreghi ne hanno caratterizzato lo stile inconfondibile del marchio Baustelle. Questa sequenza, praticamente senza sosta, mi ha convinto che la band di Montepulciano al momento rappresenta al meglio l’essenza della canzone “popolare” nel senso più alto del termine, la parte musicale prende il meglio dei grandi maestri italiani, dall’esperienza cantautoriale (De Andrè e Tenco) a quella sinfonica (Morricone) mentre i testi sono veri e propri spaccati della storia italiana degli ultimi 50 anni (li avrebbe apprezzati Pasolini) fatta di grandi contraddizioni politiche e sociali, dalle influenze misteriose dei poteri forti alle interferenze morali della Chiesa, senza però perdere di vista le piccole storie semplici delle comunità e i risvolti drammatici delle storie d’amore.
L’altro aspetto a cui i Baustelle hanno dato molta importanza nello scrivere i brani dell’ultimo album è sicuramente “il tempo” come ha tenuto in varie occasioni a dirci questa sera lo stesso Bianconi ed è su questa trama musicale che si svolge la seconda parte del concerto. Brani vecchi e nuovi si susseguono dando occasione anche alla band storica di mettersi in evidenza e di ricreare uno spazio musicale più “indie” ai racconti proposti dal duo Bianconi/ Bastreghi. Sempre tratte da “Fantasma” arrivano le struggenti storie di vita come Cristina e la “romanesca” Contà l’Inverni, dove Bianconi si cimenta nel dialetto romano, che fanno da apripista alla limpida voce di Rachele, più volte reclamata a gran voce dai presenti, per la bellissima Monumentale. La Morte (non esiste più) chiude il cerchio e sposta il tiro sui vecchi brani che stimolano la vena più rock della band. Scorrono brani come La Canzone del Parco, L'Aeroplano e sempre per restare nel solco del “tempo” un omaggio poetico a Léo Ferrè con una versione tradotta fatta a due voci di Col Tempo. Il Corvo Joe, Alfredo e Piangi Roma, riportano indietro negli anni i Baustelle e ci fanno scorrere davanti le immagini e i ricordi della storia del nostro Paese, Papa Woityla, Pertini, le Br, la Dc e Platini si intrecciano con i cambiamenti socio-culturali che oggi sono diventati dominanti in una società che attraverso il mondo dell'informazione è ogni minuto presente in ogni parte del mondo. Il set giunge all’ultimo atto con L’Estinzione della Razza Umana mentre la chiusura riporta il plot sui Titoli di Coda di “Fantasma”. Bianconi saluta il pubblico dopo aver presentato la band e tutti i musicisti ma si capisce chiaramente che la serata non è finita, giusto il tempo per riprendere fiato e poi si parte con lo sprint finale.
Sempre eseguiti con l’Orchestra ecco la giovanile Charlie fa Surf, seguita dalla inaspettata Le Rane, mentre non poteva mancare La Guerra è Finita che precede la conclusione definitiva del concerto con Andarsene Così. Bianconi e soci fanno fatica ad andarsene dal palco abbracciati da una standing ovation del pubblico che applaude per diversi minuti prima che si accendano le luci dell’Auditorium chiaro segnale del “tutti a casa” nell’afosa notte romana piena però di forti emozioni e sentimento.
Articolo del
30/07/2013 -
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