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Sembrano due scolaretti educati e per bene usciti da un vecchio libro di Charles Dickens, ma Willgoose, Esq. e Wrigglesworth, questi gli pseudonimi di due artisti inglesi che hanno scelto di farsi chiamare Public Service Broadcasting, ci sanno fare e il loro impatto live è ancora più soddisfacente dell’ascolto di Inform, Educate, Entertain, l’album in studio che hanno pubblicato quest’anno.
Vengono da Londra e hanno messo su uno spettacolo molto geniale e senza precedenti: sono andati a recuperare dagli archivi della BBC immagini di film e cinegiornali d’epoca, hanno filtrato al computer le voci dei commentatori e hanno confezionato il tutto con un elettronica dura, ma nient’affatto pesante, ragione ultima di quel termine “entertain” che viene scandito nelle loro interviste e che compare anche nel titolo dell’album. Ma i Public Service Broadcasting comunque non rinunciano all’energia dell’ hard rock, al contrario restano affascinati dal suono delle chitarre distorte e intrecciano gustose esecuzioni live sopra il tappeto di effetti elettronici che caratterizza i loro show. Musica ipnotica, un po' concettuale, se vogliamo, ma anche molto divertente, che viene offerta per la prima volta in Italia a quegli spettatori (non molti in verità) che si sono recati con molta curiosità al Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica e hanno avuto modo di rendersi conto dal vivo delle grandi potenzialità di questo duo.
Le campionature elettroniche convivono serenamente con suoni analogici di vecchio tipo e diventano colonne sonore ideali di vecchi documentari, scelti con cura, fra materiale di propaganda bellica e imprese sportive della prima metà del Novecento. Sul palco Willgoose, Esq. suona chitarra, il basso, il banjo e le tastiere, mentre Wrigglesworth si occupa della batteria e, di tanto in tanto, ci delizia anche al sassofono. Le voci di vecchi commentatori della tv inglese riemergono dal passato, le storie che raccontano sono come rivitalizzate da un tessuto musicale quanto mai adrenalinico e serrato, che non rinuncia mai ad “informare” e ad “istruire”, ma che più di tutto vuole “intrattenere”. Composizioni come Signal 3D, davvero trascinante, Spitfire, che prende il nome dai noti aerei da guerra inglesi, Everest, dedicato alla conquista della montagna più alta del mondo, ti permettono di trascorrere novanta minuti di divertimento assoluto, durante i quali la nostra mente viaggia libera e rilassata secondo i ritmi dettati dai Public Service Broadcasting, più un progetto musicale che una band vera e propria.
Resta da vedere quale potrà essere il passo successivo dei due musicisti inglesi, perché non sembra proprio possibile andare oltre questa formula e una eventuale riproposizione della stessa, porta con sé il rischio della coazione a ripetere. Ma i P.S.B. sembrano talmente geniali che sapranno di certo offrirci qualcosa di diverso e ugualmente convincente.
Articolo del
28/10/2013 -
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