Loop Loop live @ Circolo degli Artisti - Roma, 25 novembre 2013 Roma  25/11/2013 di Giuseppe Celano

Per strada si battono i denti e tremano le mani, o forse sarà l’emozione per il concerto? No, è proprio freddo, di quelli che il nostro DNA non è più capace d’affrontare.
Niente potrà impedirci di presentarci alla corte di Robert Hampson, accompagnato per l’occasione da John Wills, Neil Mackay e Scott Dowson.

Ma prima è meglio proteggersi con del buon vino rosso e una bistecca di un quarto, anche perché dentro la pizzeria del Circolo ci sono LORO a cena e quindi a portata di penna(rello). Se la ridono, sono molto rilassati, si segnano il mio nome sul cartoncino sotto i piatti, per non sbagliare la dedica. Che gentlemen!

Li lasciamo per andare a sentire il gruppo spalla, i romani Last Movement. Ci piacciono: hanno buone esplosioni shoegaze, un bel pizzico di dark che non dispiacerebbe a Robert Smith e una quantità di fumo che invade l’intero palco creando un effetto vaporoso che ci impedisce di vedere bene. Se non fossero emaciati, come Clint Eastwood nel western Il cavaliere pallido, stenteremmo ad afferrarne i lineamenti.

Anche dopo la situazione non cambia, la cortina fumogena rimane negando ai presenti la possibilità di sbirciare selvaggiamente, come paparazzi impazziti, i visi dei nostri eroi tedeschi.
Ma cosa importa? Ci sono tante anime, iniziamo a non sentire più il freddo, anzi ci denudiamo per quest’orgia super sonica. Si parte con Soundhead, una vera esplosione magmatica di chitarre e voce ricca di effetti che si schianta contro il muscolare giro di basso. La forza del quartetto si palesa nell’equilibrio fra l’ossessività del rifferama (che non scade nella ripetitività) e la psichedelia di vincenti passaggi in cui i fantasmi di Syd Barret e Richard Wright si materializzano improvvisamente. Il quartetto si comporta come un fuoriclasse, imprendibile e carismatico, unendo estro e forza.
In mezzo al tutto scorrono A Gilded Eternity mentre, man mano che i minuti s’assottigliano, il wall of sound s’ìspessisce attraverso un lavorio oscuro e senza sosta di Hampson.

Non sappiamo dove eravate ieri sera, magari a casa a vedere la partita o Shining, noi abbiamo seguito la “luccicanza” ritrovandoci al cospetto di atmosfere scintillanti. Articolo del  30/11/2013 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati