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Ci eravamo lasciati a settembre scorso, quando Federico Fiumani era a Roma per uno showcase con intervista incentrata sull’avvicinarsi del trentennale di Siberia, e in breve tempo ha partorito il suo nuovo album Preso nel vortice prodotto dalla sua etichetta Diaframma Records e distribuito da Self Records.
Inizio previsto alle 22 ma, come spesso accade, non si affaccia nessuno sul palco fino alle 22,45. Nel frattempo anche i fan che solitamente affollano i suoi frequenti concerti romani se la sono presa comoda, nonostante la pioggia ci abbia dato tregua. Sembra di casa quando arriva attraversando la sala in mezzo al pubblico e saluta sorridente. Mi dico: magari stasera è di buon umore? La line up vede i musicisti che hanno contribuito al disco, ovvero Luca Cantasano al basso e Lorenzo Moretto alla batteria, con l’aggiunta di Edoardo Daldone alla seconda chitarra. Difficile riportare la scaletta esattamente come eseguita, perché, come mi ha detto lui stesso dopo, non ne prepara mai una: improvvisa sempre. Ci credo poco ma considerato il personaggio non è poi una cosa così strana. Comunque si sono sentiti tutti i grandi successi che hanno fatto dei Diaframma una colonna portante del rock alternativo e della New Wave italiana dei primi anni ‘80. Pezzi come Tre volte lacrime, Siberia, Gennaio, Acqua, ovvero pietre miliari della sua discografia, hanno trovato posto insieme ad alcuni brani del nuovo album come Claudia mi dice, ATM, I sogni in disparte e Infelicità.
Poco più di un’ora e mezza di musica, chiusa da un bis che inizialmente prevedeva solo Labbra blu, ma che poi ha esaudito le richieste del pubblico, molto insistente nel richiamarlo sul palco, accontentato con Madre Superiora, Mi sento un mostro e Caldo.
Nel disco sono presenti ben 14 tracce, a conferma della inesauribile vena creativa di Fiumani che questa volta non si limita ai soliti testi sull’amore e sul sesso, ma si insinua anche in altri tipi di storie, come l’amicizia (nel disco emerge un brano dedicato a Piero Pelù dal titolo Ottovolante), i sogni e i ricordi (nei brani Tutte le strade e Luglio 2010). Ritorna anche la grinta della sua chitarra, questa volta meno improvvisata, più studiata, con begli assoli aggressivi e ben tenuti dalla sezione ritmica (a un tratto venivano in mente le sferzate dei Joy Division). Importante notare anche la scelta di collaborazioni esterne per l’assemblaggio del disco. Sono presenti infatti Gianluca De Rubertis de Il Genio alle tastiere, Enrico Gabrielli (sax, armonica, piano e MicroKorg), e le voci di Marcello Michelotti e Alex Spalck, oltre a Max Collini. In sintesi, Federico Fiumani e i suoi Diaframma con questo diciassettesimo album in studio sono una piacevole riscoperta per chi li segue da sempre e, obiettivamente, una interessante novità nel panorama cantautorale italiano che avrebbe bisogno di un po’ più di rock davvero alternativo e molto meno di melodie melense e testi da filosofi spiccioli e tristi.
(Foto e video di Federico Fiumani al Blackout di Roma sono di MG Umbro)
Articolo del
03/02/2014 -
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