Savages Savages live @ Tunnel – Milano, 24 febbraio 2014 Milano  24/02/2014 di Antonella Frezza

Le Savages dal vivo sono capaci di attirare un agitatissimo (e sudatissimo) cinquantenne sottopalco e fargli urlare in adorazione "I'll be your dog, I'll be your dog” rivolgendosi alla frontwoman.

Forti della pubblicazione di uno dei dischi di debutto più acclamati del 2013, Silence Yourself, la band londinese tutta al femminile torna a meno di un anno di distanza ad esibirsi a Milano, questa volta al Tunnel.
Il locale inizia a riempirsi solo dopo l'esibizione del gruppo spalla, A Dead Forest Index, piacevole duo chitarra-batteria australiano formato dai fratelli Adam e Sam Sherry. Le Savages fanno il loro “primo” ingresso sul palco arrivando dal parterre, ancora in cappotto e borsa in spalla, scomparendo subito dopo dietro al tendone che nasconde il backstage. Perché è vero che in un anno hanno girato il mondo e raddoppiato le presenze ai loro spettacoli, ma di fare le preziose e tirarsela loro non ne hanno davvero bisogno. Lasciano parlare i fatti.

Il tempo del cambio palco ed eccole di nuovo, stavolta in veste ufficiale, per suonare. Ad accoglierle una folla trepidante ma non ancora cotta a puntino. Loro invece, rigorosamente in nero, dimostrano dalla prima nota di che pasta sono fatte. Ognuna eccelle nel proprio strumento, Hayse Hassan si muove a ritmo del suo basso potente e preciso, Fay Milton percuote la batteria con tutta l'energia che ha nelle braccia e poi la chitarra dagli infiniti effetti di Gemma Thompson e la voce di Jehnny Beth, che canta, interpreta e ondeggia sinuosa a tempo di post punk.

Nel breve ma intenso set c'è spazio per quasi tutto l'album di debutto e una cover di Dream Baby Dream dei Suicide: pezzi in crescendo, ritmiche sempre più serrate e veloci, gli strumenti diventano un tutt'uno fino ad amalgamarsi in un muro di suono distorto che ti arriva dritto addosso e ti travolge. Ma non fa male, anzi non vedi l'ora di fare un altro giro.

Dopo la prima mezz'ora l'atmosfera si surriscalda, inizia il pogo, Jehnny Beth è così compiaciuta da togliersi i tacchi e salire sulle transenne che ormai, a causa degli spintoni, hanno invaso l'area fotografi e sono quasi attaccate al palco. Si chiude con Fuckers, brano escluso dal disco ma must ai concerti.

Non torneranno in Italia almeno per un paio d'anni ci informa la frontwoman. Peccato. Di queste Savages non ne hai mai abbastanza.

(La foto di Jehnny Beth al Tunnel di Milano è di Antonella Frezza) Articolo del  26/02/2014 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati