Omaggio a David Lang e Arvo Pärt "Miserere" - Omaggio a David Lang e Arvo Pärt live @ Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli - Roma, 21 marzo 2014 Roma  21/03/2014 di Giancarlo De Chirico

Una serata interamente dedicata al minimalismo e alla musica contemporanea che ha visto come protagonisti sia i Solisti che il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ben supportati dalla PMCE (Parco della Musica Contemporanea Ensemble). Ascoltiamo un tributo a due fra i principali compositori di musica moderna: l’americano David Lang e l’estone Arvo Pärt.

Il programma risulta diviso in tre parti e inizia con l’esecuzione de The Little Match Girl Passion (La Passione della Piccola Fiammiferaia), un’opera composta da David Lang nel 2007, grazie alla quale ha vinto il premio Pulitzer per la musica nel 2008. La composizione è ispirata alla fiaba della Piccola Fiammiferaia di Hans Christian Andersen, ma risulta fortemente influenzata sul piano musicale dalla Passione secondo Matteo di Bach. L’esecuzione dei Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è praticamente perfetta: i timpani scandiscono i momenti più importanti di una interpretazione che è eminentemente vocale, fatta delle voci di soprani e di tenori che si sovrappongono in continuazione e creano momenti di tensione altissima.
All’entrata è stato distribuito il testo integrale dell’opera, quindi è possibile seguire il canto nel suo incedere, che ci regala un crescendo davvero notevole sul piano emotivo, al punto da commuovere gli spettatori presenti in sala.

E’ il momento del De Profundis, opera scritta da Arvo Pärt nel 1980, eseguita dalle voci maschili del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, accompagnato da percussioni ed organo. Mai come in questa occasione minimalismo e musica contemporanea si incrociano con la musica sacra. Dopo aver sperimentato l’atonalità nelle sue prime composizioni Arvo Pärt si è rivolto alla musica barocca ed al canto gregoriano, attento però ad eliminare le parti più esagerate e superflue di quegli arrangiamenti. Infatti composizioni come questa ed il successivo Miserere, del 1990, che vede sul palco il Coro e l’orchestra nella loro interezza, denotano una notevole semplicità sul piano strettamente compositivo che però non va mai a discapito dell’impatto emotivo generato una tale costruzione musicale, basata interamente su triadi e scale tonali. L’impiego della voce umana è essenziale nell’opera di Arvo Pärt, è lo strumento base, impiegato in modo tale da comunicare sensazioni ed elementi così profondi da far venire i brividi a quanti si pongano all’ascolto. La lettura dell’avanguardia in Arvo Pärt diventa un qualcosa di molto personale, che tocca la sfera intima e approda ad un linguaggio religioso. Una polifonia vocale volutamente priva di qualsiasi ridondanza, semplice e primitiva nelle strutture armoniche, ma quanto mai efficace. Un affresco di musica moderna che è però disegnato con i contorni di legami antichi, da cui trapela un senso del sacro che permea di sé l’intera sua opera.

Articolo del  25/03/2014 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati