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No, non sono i King Crimson, ma il fragore organizzato, il calore magmatico e l’impeccabile pulizia del suono sono praticamente gli stessi. C’era molta attesa per questa performance live dei Crimson ProjeKCt, una sorta di supergruppo composto da musicisti che hanno fato parte in un recente passato dei King Crimson di Robert Fripp.
Lui non c’è, il Re Cremisi è lontano, sta progettando qualcosa per l’autunno di questo anno, ma l’idea gli piace e ha dato la sua benedizione. La line up dei Crimson ProjeKCt segue in realtà la formula del "doppio trio" (due batteristi, due bassisti e due chitarristi) per un totale di sei musicisti, tutti grandissimi, che intorno alle 21,15 entrano in scena all’interno di una Sala Sinopoli affollata in ogni ordine di posto e pronta a rivivere l’emozione unica di quel suono. Sulla destra, guardando il palco, si posiziona il Power Trio di Adrian Belew, chitarra elettrica e voce, con Julie Stick al basso e con Tobias Ralph, alla batteria; sulla sinistra invece troviamo gli Stick Men di Pat Mastellotto, alla batteria, con Tony Levin, allo stick e Markus Reuter alla touch guitar. Spetta proprio ad un bravissimo Markus Reuter il compito di riproporre dal vivo il suono di quelle “frippertronics” che sono stati il vero marchio di fabbrica dell’epopea King Crimson. La sezione ritmica invece viene assicurata dal dialogo fragoroso ed incessante che viene subito instaurato da un gigantesco Pat Mastellotto e da Tobias Ralph, che percuotono con una frenesia pari soltanto alla loro abilità le loro batterie. Un grandissimo Tony Levin, non solo King Crimson, ma anche Peter Gabriel Band, sostiene le evoluzioni ritmiche con deliziosi contrappunti allo stick e al basso elettrico, affiancato da una bravissima Julie Stick. La sezione vocale, nonché gran parte della partitura chitarristica, sono invece appannaggio di un geniale Adrian Belew, ex Talking Heads, ex David Bowie Band, ex Nine Inch Nails, che trasmette per intero al pubblico il suo dinamismo, la sua creatività folle e la felicità di suonare dal vivo un repertorio così monumentale e vasto.
I brani in programma sono più o meno quelli presenti sull’album intitolato Live In Tokyo pubblicato dai Crimson ProjeKCt proprio un mese fa. Il periodo crimsoniano oggetto della performance di questa sera è quello che va dal 1981 al 1995, da Discipline a Thrak, tanto per intenderci, una fase segnata da una intensa collaborazione fra Robert Fripp e Adrian Belew. Non mancano però delle incursioni ancora più lontane nel tempo ed è un piacere riascoltare brani da Red del 1974 e da Larks’ Tongues In Aspic del 1973.
Sul finale Adrian Belew torna sul palco da solo per regalarci addirittura una sua personalissima versione, purtroppo breve, quasi solo un accenno, di In The Court Of The Crimson King, che viene accompagnata in coro da tutti gli spettatori presenti in sala. Un concerto davvero esaltante , fatto di momenti sussultori, di atmosfere esoteriche, interrotte da fratture ritmiche, laceranti e sapienti. Il suono crimsoniano è il vero protagonista della serata, frutto dell’idea geniale di coniugare insieme le strutture armoniche del Progressive Rock con l’improvvisazione, che è tipica del Jazz.
Seppure escluso da Robert Fripp per la futura line-up dei King Crimson, al contrario di Tony Levin e di Pat Mastellotto, Adrian Belew ha mostrato tutto il suo talento e si è divertito a ricucire i diversi passaggi armonici di una serata che è passata fra le corde della sua chitarra elettrica, fra strofinate noisy e interpretazioni vocali di alto livello. I Crimson ProjeKCt hanno suonato insieme come supergruppo soltanto all’inizio e alla fine della serata, per il resto è stata una sana alternanza fra il Power Trio di Belew e gli Stick Men, davvero eccellenti questi ultimi al momento dell’esecuzione di Open e di una personale riedizione di Firebird di Stravinsky. E’ stato un concerto a dir poco esaltante, dove la grande valenza tecnica dei singoli musicisti non è mai andata a discapito dell’insieme; si sono tutti piegati al volere del suono crimsoniano, si sono sottomessi umilmente al Re Cremisi, unico vero modo per ritrovare la Luce.
SETLIST:
B’Boom Thrak Dinosaur Frame By Frame Sleepless Neurotica Crack Cusp Larks’ Tongues In Aspic Part II Three Of A Perfect Pair Matte Kudasai Lions Open Breathless Fire Bird Suite One Time Red Indiscipline Encore In The Court Of The Crimson King Elephant Talk Thela Hun Ginjeet
Articolo del
03/04/2014 -
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