Turin Brakes Turin Brakes Live @ Circolo degli Artisti, Roma – 19 giugno 2014 di Fabrizio Biffi

Che fine hanno fatto i Turin Brakes? Per scoprirlo è stato sufficiente abbandonare il comodo divano delle notti mondiali per approdare altrettanto comodamente nel giardino del Circolo degli Artisti (che comunque è super attrezzato con schermi giganti sintonizzati su Uruguay-Inghilterra).

Il tempo di vedere il capolavoro di Suarez che stende la nazionale di Sua Maestà ed ecco comparire sul palco la versione aggiornata di quel duo di ragazzini inglesi che a cavallo dei due secoli ha trainato per un tempo breve ma molto significativo la corrente del cosiddetto new acoustic movement.

Olly Knights e Gale Paridjanian si presentano ben diversi rispetto all’immagine degli esordi e, a parte le camice a scacchi d’ordinanza, l’approccio è sicuramente cambiato anche alla luce del loro nuovo lavoro in studio, We Were Here (uscito nel 2013) evidentemente più orientato ad un pop folk più maturo e arioso.

Ma la timbrica vocale di Olly Knights è sempre limpida ed inconfondibile, una specie di marchio di fabbrica che permette ai Turin Brakes di esplorare senza rischi un’evoluzione artistica più morbida e matura.

Il suono del duo londinese non è più quello spigoloso e metallico degli esordi anche perché è cambiato il loro stato d’animo e il risultato è qualcosa di meno acerbo e di meno corrucciato, con alcuni richiami ad uno stile più vicino alla tradizione della west coast americana piuttosto che al folk acustico tradizionale.

Fatto sta che, superato il giro di boa, il concerto ha subito una repentina virata su quella che è stata l’origine del successo del gruppo. E tra le dita sapienti di Knights e Paridjanian hanno ricominciato a scorrere le armonie preziose delle loro pietre miliari accompagnate dalla nostalgia di un pubblico estivo e compiaciuto.

I Turin Brakes hanno disegnato un piccolo mondo di note e di emozioni che è sicuramente racchiuso in poche ma indimenticabili canzoni fatte per essere ricordate e rispolverate in quei momenti di sana malinconia che la voce di Olly Knights riesce a sintetizzare in maniera geniale.

Setlist
Time and Money
We were here
Dear dad
Blindsided
Stone thrown
Stalker
Rain City
Future Boy
Guess you heard
Emergency 72
Pain Killer
Fishing for a dream
Long Distance
No Mercy
Underdog
Articolo del  20/06/2014 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati