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Aprono la sera gli Ardecore di Giampaolo Felici e di Sarah Dietrich, la nuova vocalist che da qualche tempo è entrata a far parte della band. L’occasione sembra quella giusta per presentare i brani di Vecchia Roma, il nuovo album, che uscirà a settembre, ma in realtà soltanto il primo brano del loro live act è una anticipazione del disco. Per il resto brani ormai classici come La povera Cecilia, Madonna dell'Urione e Sinnò me moro, una vecchia canzone d’amore di Alida Chelli, portata al successo grazie all’interpretazione di Gabriella Ferri, una delle muse ispiratrici del gruppo. Purtroppo alcuni problemi tecnici hanno influito negativamente sulla fruizione del loro concerto: il volume del suono era alterato al punto tale che le rivisitazioni punk e hardcore del repertorio di vecchie canzoni romane non otteneva i risultati sperati. Ciò nonostante gli Ardecore si sono impegnati al massimo delle loro possibilità per offrire uno show almeno decente, che ha raggiunto uno dei momenti più alti nell’esecuzione di So' stato carcerato pe‘n capriccio/perché portavo n’ berta n’cortellaccio, lo stornello che hanno eseguito tempo fa anche davanti ai detenuti del carcere di Rebibbia.
Poco dopo sale sul palco Nada, artista livornese di chiara fama e di limpido talento, una delle poche vocalist che è stata capace di passare per scelta dalla scena pop della canzone italiana al mondo indie, una sorta di percorso inverso, fatto con coraggio e grazie ad una vena creativa che non l’ha mai abbandonata. A sessanta anni compiuti Nada Malanima possiede ancora l’energia e la freschezza di una ragazza che si affaccia adesso sulla scena, inoltre sul piano vocale non teme confronti. Accompagnata dai Criminal Jokers, una band che si è formata fra Pisa e Livorno e che raccoglie giovani musicisti di valore come Francesco Motta, alla chitarra, tastiere e basso, Francesco Pellegrini, alla chitarra, Ugo Nativi, alla batteria, Tony Cattano, al trombone e Luciano Turella, al violino, Nada ha presentato quasi interamente canzoni tratte da Occupo poco spazio, l’album uscito a Marzo di quest’anno, e qualche altra composizione inclusa nei suoi dischi precedenti. Brani come Occupo poco spazio, La mia anima, Questa vita cambierà e in particolare La terrorista hanno un impatto live a dir poco formidabile ed il pubblico grida con lei quelle canzoni. Un fortunato mix di cantautorato, afflato punk, musica elettronica e di richiami pop sono alla base della seconda vita artistica di Nada che ha messo su una band che suona come un’orchestra, che racconta storie mai banali e che va incontro a soluzioni armoniche quanto mai coraggiose e controcorrente. Sulle note di Guardami negli occhi il pubblico va in visibilio, meglio e di più che ad un concerto di Siouxsie, seguono poi le rivisitazioni di brani ormai classici come Ma che freddo fa, il pezzo che l’ha fatta conoscere nel lontano Festival di Sanremo del 1969, e Amore disperato, un suo vecchio successo del 1983.
Nada deve molto al suo incontro con Piero Ciampi, cantautore livornese come lei, un vero poeta, un artista fuori da qualsiasi clichè, ed è a lui che dedica con commozione Gente così, un brano del nuovo disco. Splendida poi l’esecuzione de L’ultima festa, il nuovo singolo, un brano che sorprende non soltanto sul piano musicale ma anche per delle liriche davvero raffinate e sofferte, mi riferisco a quel “mi hai lasciato come un fiore sulla tomba di un mondo che muore” che trasforma una canzone in un testo poetico. Sul finale Nada dedica Sonia a tutte le donne presenti fra il pubblico e conclude il suo live act con la bellissima Sulle rive del fiume che rivela una volta di più come la sua energia, la sua ironia graffiante, non sia mai priva di sincerità e dolcezza. Una serata da ricordare.
SETLIST:
Occupo Poco Spazio La Mia Anima Guardami Negli Occhi Tutto L’Amore che Mi Manca Auguri La Terrorista Questa Vita Cambierà Il Tuo Dio Gente Così L’Ultima Festa Ma Che Freddo Fa Amore Disperato Luna In Piena
Encore: Sonia Sulle Rive Del Fiume
Articolo del
14/07/2014 -
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