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Appuntamento da non mancare questa sera alla Cavea dell’Auditorium per l’atteso concerto di Yann Tiersen, compositore francese di origine belga, nato a Brest quarantaquattro anni fa. Noto a tutti per aver scritto le colonne sonore di film importanti come Il favoloso mondo di Amelie nel 2001 e Good Bye Lenin del 2003, spesso si dimenticano i suoi album solo, dischi importanti come Le Phare, L’Absent, l’imprescindibile Skyline del 2011 e il più recente Infinity, pubblicato proprio quest’anno, che presenta dal vivo questa sera. Chi è più orientato verso il rock non può certo dimenticare l’album capolavoro scritto con Shannon Wright nel 2005, disco dal quale il regista danese Lars Von Trier ha preso in prestito un paio di brani per la colonna sonora del suo discusso ma bellissimo Antichrist del 2009.
Avrete già potuto capire come Yann Tiersen sia un musicista poliedrico, che non si ferma mai ad una singola codifica musicale, ma ami spaziare in lungo e in largo all’interno di un vasto universo sonoro capace di comprendere sia Erik Satie che la Penguin Cafè Orchestra. Cresciuto con la musica classica, Yann impara a suonare il pianoforte fin da bambino e verrà contagiato dalla musica rock solo più tardi. Adesso è diventato un polistrumentista e cantante, infatti questa sera si alterna con grande disinvoltura alla chitarra elettrica, al violino, alla melodica, al pianoforte e alla voce, supportato alla grande da un gruppo che ne asseconda con totale dedizione ogni sfumatura diversa. Il concerto si apre con la narrazione musicale di Meteorites e prosegue sulle note di una straordinaria Slippery Stones, di certo il brano più bello di Infinity. E’ una musica piena, che ti assorbe, che ti coinvolge, dalla quale è piacevole lasciarsi cullare in una sorta di “daydreaming experience”, un sogno ad occhi aperti in una notte d’estate (thank you, Shakespeare). Le nuove composizioni sono state scritte durante un soggiorno in Islanda e in parte sull’isola di Ouessan in Bretagna, che è anche il luogo dove l’artista risiede. Yann è reduce da un viaggio in bicicletta in Bretagna durante il quale ha presentato in diverse città il suo nuovo album, un disco in cui emerge tutta l’inquietudine dell’artista, più vicino a certe soluzioni “indie underground” che alle piacevolezze di Amelie. E’ sufficiente ascoltare, per esempio, la versione live di Ar Maen Bihan (il titolo è in lingua bretone) per rendersi conto dell’impostazione decisamente dark delle sue nuove creazioni musicali. Ciò nonostante la colonna sonora de Il favoloso mondo di Amelie torna a rivivere quando Tiersen ripropone brani come La Dispute e nel finale Sur Le Fil, anche per venire incontro a quella parte di pubblico che voleva ascoltarle.
Ma il nuovo Tiersen è decisamente altro: la sua musica adesso risente di certo dell’influenza dei primi lavori del compositore belga Wim Mertens e in certe occasioni non è affatto lontana dal morbido approccio all’elettronica che è stato di Brian Eno, da solo o con John Cale. Niente più fairy tales, Yann ci presenta una sorta di “folk minimale” denso di richiami cosmici ed escatologici che a tratti ci conducono lungo sentieri musicali ancora diversi, in un crescendo epico, a volte sconvolgente, per niente avaro di chitarre elettriche.
Non c’è niente da fare, Yann Tiersen possiede un dono, un qualcosa che è un assoluto: la costruzione di una melodia, che è sapiente, romantica e comunque intensa. Una musica decisamente notturna, che sale verso il Cielo come fosse una preghiera e che - con garbo, raffinatezza e stile - riempie l’anima di chi ascolta.
SETLIST:
Meteorites Slippery Stones Ar Maen Bihan A Midsummer Evening Palestine Dark Stuff La Dispute La Crise Steinn In Our Minds Chapter 19 Rue De Cascades Gronjord The Gutter The Crossing Vanishing Point
Encore 1: The Long Road Sur Le Fil Till The End Lights
Encore 2: Quartier
Articolo del
25/07/2014 -
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