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Torna ad esibirsi a Roma Il Muro del Canto, che sta diventando sempre di più il gruppo del momento, una sorta di cult band, che raccoglie intorno a sé tanto entusiasmo e un gran numero di consensi. Il concerto è ancora una volta incentrato sui brani di 'Fiore de Niente', il loro ultimo album, un disco di grande spessore e molto maturo sul piano compositivo. Questa volta però i ragazzi del Muro non sono da soli sul palco: con loro la Piccola Orchestra Popolare diretta da Andrea Ruggiero, violinista, compositore, da sempre amico e collaboratore della band. I brani del nuovo album vengono così riproposti in una veste diversa e il folk rock epico, dai forti contenuti sociali che caratterizza il Muro assume una forma nuova, grazie anche alla sezione d’archi e ai fiati introdotti dagli elementi della Piccola Orchestra.
Il Muro è ormai di casa qui a Roma (tre concerti negli ultimi otto mesi e a fine Giugno, il 29 per la precisione, torneranno ad esibirsi a Monte Sacro, a Piazza Sempione insieme ai Foja, un gruppo folk rock napoletano) ma ogni loro esibizione è un evento e il pubblico accorre sempre numeroso, non è mai stanco di ascoltarli ancora. Due date al Teatro Vascello e due sold out e la loro performance si svolge in un clima davvero speciale che mette in luce una corrispondenza quanto mai diretta fra il Muro e il suo pubblico. Luci basse e una scenografia quanto mai essenziale accolgono l’entrata in scena del gruppo che si presenta al gran completo con Daniele Coccia, alla voce, Alessandro Pieravanti, voce narrante, timpano e percussioni, Ludovico Lamarra, al basso elettrico, Eric Caldironi, alla chitarra acustica, Giancarlo Barbati, alla chitarra elettrica e Alessandro Marinelli, alla fisarmonica.
L’esordio è riservato a brani tratti dai primi due dischi della band: 'L’Ammazzasette', del 2012 e 'Ancora ridi', del 2013. Si tratta di ballate folk rock generalmente acustiche ma dotate di un impianto ritmico incalzante e di melodie struggenti, brani che incontrano subito il favore dei presenti, già pronti ad accompagnare in coro i ragazzi del Muro. Su alcune canzoni Daniele Coccia, il poderoso vocalist del Muro, è accompagnato da una special guest di eccezione: Lavinia Mancusi, cantante folk romana di grande talento, che si è formata alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio. I duetti fra Lavinia e Daniele sono davvero emozionanti: non tanto la musica, non solo il canto, quanto il ricorso alla tradizione folk romana e l’uso del dialetto fanno in modo che il pubblico (fra il quale notiamo anche signori di una certa età) stringa la band in un caloroso abbraccio ideale, fatto di approvazione e di intesa.
Dopo circa 40 minuti di concerto fa il suo ingresso sul palco la Piccola Orchestra Popolare, guidata da Andrea Ruggiero, con Flavia Massimo, al violoncello, Valentina Del Re, alla viola, Edoardo Impedovo, alla tromba e Davide Di Pasquale, al trombone. Al momento dell’esecuzione di Figli come noi dedicata a tutti quei ragazzi vittime di abusi da parte delle forze dell’ordine, il pubblico si alza in piedi ed ascolta, con grande partecipazione e rispetto. La cosa viene apprezzata molto da Alessandro Pieravanti e dagli altri ragazzi del Muro, che ringraziano commossi i loro “fratelli”. Il concerto è intenso, il Muro non si risparmia e il teatro diventa ben presto una bolgia infernale dove ritmi folk, soluzioni rock e richiami alla musica celtica si mescolano con grande frequenza.
Quando poi il Muro accenna ad un saluto, c’è una vera e propria sollevazione popolare che li richiama a gran voce sulla scena. Altri tre brani, cantanti a squarciagola da tutti i presenti e foto finale insieme con il loro pubblico. Uno spettacolo di alta levatura che getta una nuova luce, decisamente positiva, su quella forma di teatro-canzone che sembrava sparita. Un concerto che ha avuto il merito di mettere in risalto sia la musica che i testi del Muro, scritti da Daniele Coccia, canzoni che narrano le storie di quella parte di Roma che rimane sempre senza voce, brani che si schierano dalla parte degli ultimi e ne cantano le gesta.
SETLIST:
Addio Cristo de legno Parla co’ me Le mantellate Senza na stella L’ammazzasette Sinno me moro L’orto delle stelle Ciao core Ginocchi rossi L’anima de li mejo Madonna delle lame Fiore de niente Domenica a pranzo da tu madre La neve su Roma Figli come noi Quando scende la notte Se i lupi verranno a bottega Venerdì Come Tre Vivere alla grande Luce mia Ponte mollo Il canto degli affamati
(La foto de Il Muro del Canto in scena al Teatro Vascello è di Viviana Di Leo)
Articolo del
06/06/2016 -
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