Jens Lekman Jens Lekman live @ Chiesa Evangelica Metodista, Roma 26 Aprile 2017 di Giancarlo De Chirico

Apre la serata Margerita Vicario, personaggio emergente della televisione e del cinema che - da quasi tre anni però - si dedica intensamente anche alla forma canzone. Ci presenta in anteprima quelle che saranno le canzoni del suo secondo album, di prossima uscita, in un contesto a metà strada fra spoken word, pop d’autore e teatro canzone. Molto determinata e senza alcun timore di infrangere i nostri padiglioni auricolari, la Vicario propone un repertorio fatto di melodie anni Sessanta innestate su una musicalità innovativa e ci offre una vocalità intensa e fin troppo squillante (per un attimo mi sono venuti in mente gli “urlatori” dei primi anni 60).

Poco dopo - accompagnato da una band tutta al femminile - sale sul palco Jens Lekman, musicista svedese di chiara fama, figura emergente del pop internazionale, per presentare dal vivo brani tratti da Life Will See You Now, il suo nuovo album. L’inizio promette bene, con l’esecuzione di due ballate semplici e molto dirette come To Know Your Mission e Evening Prayer ma poi non appena ascoltiamo le note di un potenziale hit single come Hot Wire In The Ferris Wheel scopriamo che la deriva dance di Lekman è ormai conclamata.

Le esecuzioni di How We Met, The Long Version e di Wedding In Finistère confermano la prima impressione e notiamo come il pop raffinato degli anni precedenti si è trasformato in una “pop dance” adolescenziale, buona soltanto a dare una scossa agli studenti universitari di buona famiglia (erano in molti fra il pubblico) in cerca di emozioni patinate , ma mai sconvolgenti.

Intendiamoci, la voce di Lekman resta quanto mai evocativa e sognante: alcune slow ballads come Our First Fight e “Postcard #17 ci ricordano il primo Morrissey, tutto vero, tutto giusto, ma è il repertorio che non convince. Canzoni pop molto catchy - è il caso di What’s The Perfume That You Wear?, il nuovo singolo - condite da arrangiamenti funky-disco, frammisti a sonorità afro-beat con incursioni nel calypso.

E’ decisamente un po’ troppo! Lui non è mica David Byrne, non ha il gusto divertito per la provocazione di Jonathan Richman, e allora tutto resta irrimediabilmente in superficie e l’Amore di cui si riempiono i versi delle sue canzoni diventa una scusa per garantire un night out addomesticato a quanti ballano senza scomporsi più di tanto sotto palco, intenti a non sudare.
Da segnalare che la fragranza di The Perfume That You wear viene venduta confezionata su un banchetto in fondo alla sala e che Jens Lekman, a tempo perso, canta nei matrimoni, mentre la sua tastierista suono l’organo in chiesa durante i funerali (si poteva anche intuire considerato l’approccio un po’ rigido allo strumento).

L’arco dell’esistenza dell’Uomo sulla Terra sembra quindi destinato a completarsi per la gioia dei presenti, unici a non gradire gli arredi sacri della Chiesa Evangelica Metodista che conservavano il ricordo della spiritualità della chitarra di Fripp o delle tastiere ancestrali di Ben Frost e che invece subiscono l’onta di una pop dance svedese in salsa caraibica

SET LIST
To Know Your Mission
Evening Prayer
Hotwire the Ferris Wheel
Wedding in Finistère
I Know What Love Isn't
How We Met, The Long Version
What's That Perfume That You Wear?
Sipping on the Sweet Nectar
Maple Leaves
Postcard #17
The Opposite of Hallelujah
Dandelion Seed

Encore:
Black Cab
A Postcard to Nina
Your Arms Around Me



Articolo del  28/04/2017 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati