Dan Stuart Dan Stuart live @ Le Mura – Roma, 10 maggio 2017 di Fabrizio Biffi

Dan Stuart torna in Italia con il suo enorme bagaglio di storia, dai suoi inizi con i Green On Red alla successiva esperienza con Danny & Dusty in compagnia di Steve Wynn dei Dream Syndicate e Sid Griffin dei The Long Ryders.

Come per la sua ultima apparizione del 2014, al Circolo degli Artisti, Dan Stuart è accompagnato sul palco da Antonio Gramentieri alla chitarra, ex-Sacri Cuori, che da poco ha fatto uscire il suo ottimo primo disco da solista, Don Antonio. A completare la line-up, Franz Valtieri al sax e o Diego Sapignoli alla batteria e percussioni.

Dan Stuart ormai è un ambasciatore di se stesso, evidentemente appagato di essere sopravvissuto a tutte le ripartenze della sua storia musicale condizionata da vicende personali non trascurabili e inframezzate da reunion con Steve Wynn e Sid Griffin e alcuni album da solista che lo hanno assestato gradualmente in quel genere di musica Americana che mette insieme componenti del rock più classico, del country e del blues.

La platea è selezionata e conferma quello zoccolo duro di appassionati romani di questo genere, apparentemente di nicchia, che oltreoceano genera ancora grandi numeri di vendite e di presenze ai concerti.

Eppure Stuart appare sin dall’inizio rilassato di fronte ad una platea più intima e approfitta di questa prima data romana del suo minitour italiano, per fare una specie di warm up con i suoi compagni di viaggio.
Riecheggia più volte ironico il contrasto tra la sua origine yankee e la sua vita di cittadino del Messico e non sfugge qualche battuta ironica su quel muro che gli Stati Uniti non riusciranno mai a costruire. Stuart ha canzoni piene di vissuto e attinge soprattutto dal repertorio dei suoi ultimo due album, Marlowe’s Revenge e A little Guitar...and a little more, per un repertorio di classic rock molto scorrevole.

A sostenere con intensità le ballate di Stuart, un Antonio Gramentieri in splendida forma e l’ottima performance di Diego Sapignoli e Franz Valtieri che hanno assecondato ed interpretato al meglio il ruolo di turnisti di lusso.

Chiusura in bellezza con il crescendo di Suspicious Mind di Presley per fotografare il gradito ritorno di un outsider che si è rimesso in gioco senza tanti fronzoli
Articolo del  11/05/2017 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati