Fanstastic Negrito Live @ Mojo Station Blues Festival - Monk Club, Roma 8 giugno 2018 di Fabrizio Biffi

Fantastic Negrito, all’anagrafe Xavier Amin Dphrepaulezz, ha raggiunto il successo nel 2015 quando ha vinto il NPR Tiny Desk Contest ed il suo EP è arrivato al primo posto nelle classifiche blues di mezzo mondo
Un ulteriore spinta alla sua popolarità è arrivata quando (come lui stesso ha ricordato commosso durante il concerto) ha stregato tutti aprendo i concerti di Chris Cornell dei Soundgarden, che lo aveva chiamato per fargli da spalla dopo aver visto un suo video su YouTube.

Il suo arrivo a Roma è poi supportato dal nuovo album, “Please Don’t Be Dead con cui cerca la consacrazione dopo l’ottimo successo di The Last Days of Oakland, con il quale nel 2016 ha vinto il Grammy Awards per il Best Contemporary Blues Album.

Insomma, forte di queste ghiotte credenziali, Xavier sale sul palco e spiazza subito il pubblico con il suo stile che trae molta linfa musicale nel blues ma che in realtà (grazie alla sua naturale spregiudicatezza) gli permette di far ondeggiare il pubblico per tutto il concerto in un continuo alternarsi di accelerazioni rock e grandi pause in perfetto stile soul.

Si vede dalla sua incredibile intensità che Fantastic Negrito è il risultato di un percorso avventuroso, accidentato ma musicalmente credibile. Sin dai tempi del suo primo contratto a metà anni novanta con il management di Prince (la prima fase della sua vita), Xavier si è mosso nelle acque agitate della gavetta ed ora è arrivato qua consapevole e, soprattutto, molto ispirato.

Il suo show è ancor più magnetico grazie alle sue doti di perfetto frontman e alla sua attitudine alla recitazione: viste le sue ripetute battute sul “razzismo” strisciante non deve essergli sfuggita l’ultima evoluzione politica che ha investito il nostro paese.

Molto spazio nella scaletta alle canzoni del suo ultimo album (Please Don’t Be Dead) e da sottolineare la notevole sintonia con tutti e quattro i suoi compagni di viaggio che lo sostengono sul palco anche con pregevoli spunti individuali.
Tra le note di questo fantastico interprete della musica black contemporanea rivivono inevitabilmente i fasti di Pickett, Brown, Redding, Gaye in una sorta di “seconda vita” che fa di Xavier Amin Dphrepaulezz un’erede naturale

(foto di Francesco Donadio)

Setlist
1. Bad guy necessity
2. Nobody Makes Money
3. A Long Long Road
4. Scary Woman
5. A cold November street
6. Hump Thru the Winter
7. An Honest Man
8. A boy named Andrew
9. Letter to fear
10. Lost in a Crowd
11. Rant Rushmore
12. In the Pines (Oakland)
Encore:
13. Bullshit / night has turned to day
14. Plastic Hamburgers
15. The duffler

Articolo del  09/06/2018 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati