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Una giornata che era nata con il sole, un clima afoso, e il vento che soffiava a tratti, restio ad abbandonare il suo vagabondare troppo a lungo in uno stesso luogo. Per questo quando nel pomeriggio sono cominciati forti rovesci temporaleschi si è quasi temuto il peggio per il bellissimo evento che era in programmazione quella sera del 2 agosto 2018 alla Casa Del Jazz nell'ambito del Roma Jazz Festival. Ed invece poi, così come era venuto, il caos della tempesta ha ritirato i suoi ormeggi dirigendosi silenzioso a vagare nel limbo celeste, anche lui in attesa forse dell'ospite illustre di lì a poco su quel palco che tanto ha regalato alle serate romane di questa estate.
Lizz Wright arriva quasi in punta di piedi, c'è un sentore di leggerezza e grazia che mai l'abbandonerà durante tutta la performance, in un eleganza tangibile ed affascinante, come la sua voce, calda ed avvolgente nello strutturare ogni singola parola in un delicato abbraccio. Nata in una piccola città della Georgia, Hahira, nel 1980, si è fatta notare da diverso tempo con alcuni album sempre in bilico tra jazz, soul e gospel, sino ad arrivare al disco presentato oggi, Grace, altro piccolo diamante composto quasi interamente da cover di diversi autori, come Bob Dylan e Ray Charles. Ad accompagnarla troviamo Kenny Banks alle tastiere, Nicholas D'Amato al basso, Ivan Edwards alla batteria e Martin Kolarides alla chitarra, per una formazione che riesce ad essere un valido supporto all'indiscussa regina della serata, la voce di Lizz.
Estremamente versatile e splendidamente assuefacente, riesce con naturalezza a passare da registri più profondi a delicati fraseggi, dimostrando come a volte l'innata bravura conti più dell'esperienza, in particolare quando la si ascolta in brani come Grace, dove c'è tutta l'anima e la poesia del gospel del sud degli Stati Uniti D'America. E la fine giunge così, in un turbinio di applausi che si distendono e lentamente si sciolgono come fiocchi di neve, lasciando il dolce suono di una pace ritrovata, con Lizz che ringrazia commossa, e lentamente riprende il suo cammino.
Articolo del
03/08/2018 -
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