A volte è difficile percepire la direzione del tempo. Scorre avanti e poi indietro, si inerpica in scalate repentine attraverso le stagioni, lasciando agli uomini il compito di dare un ordine al suo peregrinare. Poi ti capita l'eccezione, il momento che stravolge ogni tua percezione e ti costringe a guardare in faccia il fluire dei giorni dentro il guscio che ti sei costruito in anni di lotta, di delusioni, di malinconie mai del tutto appassite. Il 26 ottobre 2018 è stato così, ritrovarsi con il sentore della bellezza che bussa piano piano sul passare del tempo che si pensava non potesse essere fermato, lasciandolo invece tentato da una sosta inattesa, con però la consapevolezza ultima dell'attimo fuggente.
Il Wishlist assurge in questo processo interiore ad essere una piccola alcova dove la musica può alzarsi libera nell'aria e vagare tra la gente, entrargli dentro e restarci per sempre, e quanto è semplice quando a costruirne le melodie è qualcuno come Giancarlo Erra ed i suoi Nosound. Ma non solo, perchè ad accompagnarli ci sono stati due ospiti d'eccezione, Federico Sanna con il suo progetto Unalei, e Vincent Cavanagh, insieme al fratello Daniel membro fondatore di quel piccolo sole d'altrove che sono gli Anathema. Destrutturando ogni preconcetto Federico rivolge ai presenti uno sguardo romantico attraversando in modo acustico con la sola chitarra panorami di un'Italia oggi forse nascosta, che canta di favole e leggende, che si sporge a sentire i bisogni d'altri mondi e sfuma nel buio della sala. Un piccolo scorcio di una sensibilità in divenire, poesia aggiunta ad una serata che di lì a poco avrebbe fatto salire sul palco i suoi araldi più splendenti, Giancarlo Erra, voce e chitarra, insieme agli altri membri dei Nosound: Orazio Fabbri al basso, Marco Berni alle tastiere e backing vocals, Paolo Vignarolo alla chitarra elettrica ed acustica, finendo con Ciro Iavarone alla batteria.
Al riaccendersi delle luci, al volgere d'inizio della setlist con This Night, è lì che il cuore ultimo del messaggio musicale si palesa, quando ogni altra cosa intorno va ad affievolirsi in un viaggio che coinvolge tutto, e la voce di Erra è calda coperta su quel piccolo uomo che ora vede le paure languidamente riaffiorare cercando di prevalere. E' un lento discernimento, ci si ritrova a lottare senza sosta in un coinvolgente confronto che dal palco mette a nudo le debolezze di ognuno, e brani come Saviour ne sono il dolce contraltare volto a ristabilire un delicato equilibrio, mentre ci si lascia cullare dalla magnifica interpretazione live di Giancarlo, così emozionante nel suo crescendo di quieta disperazione. Luoghi della mente che ora esistono divengono in seguito sogni mentre si attraversano ritmi e parole provenienti dal penultimo disco della band, Scintilla, lasciando modo all'anima di respirare, ed Evil Smile ne è un cavaliere esemplare, un pezzo che non lascia adito a rese nel raccontare di relazioni perdute.
In un altra delle splendide tracce della serata, In Celebration of life, si porge la guancia ad un bacio di pura poesia quando Erra chiama sul palco l'amico Vincent in un connubio d'amore e sublimazione della vita nel ricordo della prematura scomparsa di Alec Wildey. Ci sono altresì memorie di dischi più remoti, splendidi intarsi di note come Places Remained da Lightdark del 2008, dove si esalta la mestizia di un racconto sull' incertezza del vivere, del desiderio di trovare una via di fuga, oppure Shelter da Allow Yourself di quest'anno, in scena brano prodigo di una forza che spazza via ogni remore sulle capacità della band di Giancarlo nel trasmigrare eguali emozioni dal disco al palco. Giunti al crepuscolo della serata, guardando alla seconda traccia con Vincent, la cover di Comfortably Numb dei Pink Floyd, si arriva a percepire il ticchettio del tempo che d'improvviso si rimette in moto dopo aver finora trattenuto il fiato pur restando in corsa, rilasciando, attraverso i suadenti colori delle luci e delle voci in simbiosi dei due, più di una lacrima, più di un battito asincrono del cuore, più di un sospiro lasciato cadere nel vento. Sono semplicemente attimi di una vita che lì si fa finalmente afferrare e guardare negli occhi, a cui si possono porre domande avendo la certezza non di ricevere risposte, ma ulteriori frammenti di bellezza da custodire.
SCALETTA:
1) This Night 2) Shelter 3) Don't You Dare 4) Evil Smile 5) Places Remained 6) Wherever You Are 7) I Miss The Ground 8) Kites 9) Saviour 10) Some Warmth Into This Chill 11) My Drug 12) Growing In Me 13) Fading Silently 14) In Celebration Of Life 15) She 16) Weights 17) Comfortably Numb
Articolo del
30/10/2018 -
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