Gli State Champs sono una band americana, di cinque elementi, formatasi nel 2010 ad Albany, NY, dal frontman Derek DiScanio e dal chitarrista Tyler Szalkowski. In otto anni, e mai in sordina, hanno scalato le classifiche e si sono ritagliati la loro parte di fedelissimi fan, che li stanno portando ad essere uno dei gruppi di riferimento per il genere pop-punk.
Living Proof, il loro terzo album di studio, uscito quest’anno, sta confermando il successo già ottenuto nel 2015 con Around the World and Back, che ha raggiunto il terzo posto della classifica Billboard Alternative e il sesto posto in Inghilterra della Official Rock and Metal Chart.
Attualmente la band è in tour per l’America e l’Europa, (nessuna data confermata, ancora, per l’Italia), e hanno recentemente suonato a Londra come headlinears in uno spettacolare concerto alla storica venue Roundhouse.
Arrivata lì, mi sono stupita subito nel vedere quante persone ci fossero in coda fuori dai cancelli, era quasi impossibile vederne la fine. (qui in Inghilterra le code le fanno come si deve). E’ sempre una bella sensazione potere toccare con mano come una band riesca a diventare, di volta in volta, sempre più grande.
Appena gli State Champs sono saliti sul palco, il parterre è letteralmente impazzito. Hanno iniziato la loro performance con la canzone Criminal: una bomba d’energia, una scelta perfetta per aprire lo show. Con le chitarre e la voce in primo piano e la gente che stava cantando, saltando, pogando, è stato impossibile non farsi contagiare da tutto quel carisma. Da quel ritmo incalzante, ruvido, accelerato, a cui è stato facile facile lasciarsi andare, e che è servito anche a definire il mood dell’intera serata.
Hanno poi continuato con i loro pezzi più forti, come Frozen, Mine is Gold, Crystal Ball e Dead and Gone, sempre tratti dal loro ultimo album Living Proof.
Dead and Gone, in particolare, è stata scritta a quattro mani con il bassista dei Blink-182, Mark Hoppus, e nonostante il titolo un po’ lugubre, è un brano davvero spassoso, con un ritornello orecchiabile che ha fatto cantare la gente e che potrebbe portare la canzone fra le preferite dell’album.
Il frontman Derek DiScanio sa certamente il fatto suo, ed è completamente a suo agio sul palco, a gestire una folla urlante di persone, ama quello fa, ama intrattenere. E, oltre il carisma, ha una voce potente, sorprendentemente nitida per una performance dal vivo.
Secrets, dal precedente album Around The World and Back, ha chiuso lo show, con il pubblico ancora in delirio, con l’adrenalina che è rimasta nell’aria anche quando sono scesi dal palco e le luci si sono spente.
Qualcuno ha detto che negli ultimi anni il genere pop punk è morto, ma gli State Champs sono la prova vivente che non lo è. La loro musica, non solo energetica, ma coerente, è la dimostrazione che il genere è tornato in auge, ed ha ancora tantissimo da dare, e c’è tanta gente che è diposta ad ascoltare. Gli State Champs hanno collezionato un successo dopo l’altro negli ultimi otto anni e hanno l’aria di chi non ha nessuna intenzione di abbassare il tiro
(foto di Selena Ferro)
SETLIST 1. Criminal 2. Frozen 3. Losing Myself 4. Shape Up 5. Mine is Gold 6. Hard to Please 7. Crystal Ball 8. Remedy 9. Perfect Score 10. Lightning 11. If I'm Lucky (Derek solo acoustic) 12. Our Time to Go 13. All You Are Is History 14. Safe Haven 15. Easy Enough 16. Something About You 17. Simple Existence 18. Dead and Gone Encore: 19. Elevated 20. Secrets
Articolo del
11/12/2018 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|