Hanno 20 anni. E a Bologna hanno messo in scena uno spettacolo unico. Non tanto per la presenza scenica dei quattro ragazzini del Michigan, ma perché questi spaccano davvero. Hanno 20 anni, e a quell’età hanno il carisma e la destrezza di comporre canzoni ora in perfetto stile rock anni 70, ora un ottimo blues e ora anche ballads acustiche.
Chi era presente al concerto che i Greta Van Fleet il 10 luglio al Bologna Sonic Park, sa bene che questi 4 ragazzi statunitensi hanno talento da vendere. E se qualcuno ha la forza e il coraggio di dire il contrario beh, mente sapendo di mentire. Hanno 20 anni.
Non nascondo il fatto che, ovviamente, la scenografia non era delle più belle mai viste, e la presenza scenica dei ragazzi è stata quella che è stata per la maggior parte del concerto. Ma in questo caso tutti quanti sapevamo che non andavamo a vedere i Greta Van Fleet, ma ad ascoltare quello che i Greta Van Fleet avevano da dire al mondo della musica.
Hanno 20 anni, e in un mondo abbondantemente invaso da meteore pop, rap, trap, dance e chi più ne ha più ne metta si fanno spazio e riescono a riunire 20.000 anime in un caldo e anonimo mercoledì di luglio sotto il segno della musica rock.
Il concerto ha avuto una durata esigua (1 h 30 min.) ma non potevamo, anche in questo caso, aspettarci 3 ore di concerto considerato che hanno pubblicato appena un album (Anthem of the Peaceful Army, 2018) e due EP (Black Smoke Rising e From The Fires, 2017; anche se le canzoni di Black Smoke Rising sono state riproposte in From the Fires).
Pronti via e alle 21.30, dopo un’intro della band di apertura, i Greta Van Fleet entrano in scena tra il boato del pubblico con uno dei singoli dell’album, “When the Curtain Falls”, ed è subito chiara l’intenzione del gruppo di proporre una serata all’insegna della musica semplicemente suonata bene. Perché, se ci pensate, non è affatto scontato suonare bene in live. E invece, a 20 anni, padroneggiano i loro strumenti come se ne avessero altrettanti di esperienza nella musica, e il risultato non può che essere ottimo.
In rapida sequenza due brani che il pubblico ama: “Highway Tune”, prima, e “Black Smoke Rising”, dopo. E l’intro è servita. Durante lo show si alternano alcune cover alle canzoni dell’album, brani a parer mio fantastici come “You’re the One” (anch’essa un singolo) a “Age of Man”. Poi ancora “Whatching Over” e “Lover, Leaver (Taker, Beliver” per un finale da superstar.
Poteva mancare la canzone che li ha resi famosi sicuramente in Italia ma probabilmente nel mondo? Certo che no! Dopo qualche minuto eccoli tornare sul palco per la loro “Safari Song”; ovazione del pubblico e concerto che termina. Il cantante (Josh) nonostante appena qualche mese fa avesse avuto problemi alle corde vocali, tali da far sospendere il tour nel mese di febbraio, non ha mai dato segni di cedimento, anzi: tiene gli acuti come un pianoforte!
E Jacob? Il chitarrista armato di Gibson SG è un musicista fantastico (dalle mie parti si direbbe “il ragazzo gioca bene”, chiaro riferimento ai ragazzi che nel calcio iniziano a muovere i primi passi nella prima squadra). Non va mai in affanno e per farcelo capire in maniera chiara e plateale si lancia anche in un assolo con la chitarra dietro la testa, roba da niente insomma (ha 23 anni, lui).
Che dire del bassista invece. Ho un debole per quel ragazzo solo perché oltre al basso suona anche il pianoforte e, anche se non sarà ovviamente l’unico nel mondo, Samuel ricorda tanto il ruolo che il buon John Paul Jones ebbe nei Led Zeppelin. Infine Daniel. Il batterista disinvolto. Anche lui padrone assoluto delle pelli, ritmi da metronomo e non si tira mai indietro se la situazione richiede un po’ di intraprendenza.
Hanno 20 anni e non hanno la minima intenzione di farsi intimorire dal mercato della musica, dove il loro non è esattamente in genere più diffuso attualmente nelle case discografiche. Non c’è bisogno di paragonarli né ai Led Zeppelin né a nessun altro. Loro sono i Greta Van Fleet e, se tutto va come speriamo, sentiremo ancora molto parlare di loro.
Non so se l’ho già detto, ma hanno 20 anni.
Set List When the Curtain Falls Highway Tune Black Smoke Rising Flower Power Watch Me (Labi Siffre cover) The Music Is You (John Denver cover) You're the One Age of Man Black Flag Exposition Watching Over Lover, Leaver (Taker, Believer)
ENCORE Safari Song
Formazione: Joshua “Josh” Kiszka (voce), Jake Kiszka (chitarra), Samuel Kiszka (basso, pianoforte), Daniel Wagner (batteria)
Articolo del
16/07/2019 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|