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Che incredibile concerto! Sono state queste le prime parole che mi sono balenate in mente una volta a casa, al riposo dal frastuono della città e con ancora l’adrenalina che la musica dei Caravan Palace aveva depositato dentro di me. E’ stata una notte di trasporto, una notte in cui allontanarsi dai tanti problemi della vita quotidiana per rifugiarsi in un’alcova di gioia e di condivisione della stessa.
Quando arrivo al laghetto è già notevole la fila dei tantissimi che saranno poi presenti sotto il palco e non, illuminando d’umanità la natura in cui Villa Ada risiede. Molti sono giovani, riuniti in piccole comitive che scherzano e ridono, ed è questo lo spirito che pervade l’attesa, l’orizzonte di un live spettacolare. Prima dei Caravan ad esibirsi sono stati i Piji, band swing italiana molto piacevole. Rapido cambio di palco ed ecco che arrivano i Palace. Il gruppo electro/swing francese è l’emblema di una musica che oltre alle orecchie fa smuovere il corpo come una biglia impazzita, senza direzioni, guidato unicamente dal ritmo del momento. Nati nel 2005 e con 3 album all’attivo, la loro è stata una costante ascesa verso una popolarità sempre maggiore, ed in attesa del nuovo album in uscita ad agosto 2019, la serata di sabato 13 luglio a Villa Ada è stata l’occasione ideale per imbastire una scaletta che non cede un minuto.
Sono davvero pochi i momenti in cui poter riprendere fiato, i volti divengono indistinti nel volgere dei brani, come in Lone Digger o Comics, dove si assiste a qualcosa di speciale, tanto è viva la voglia del pubblico di lasciarsi andare. La scenografia del palco riprende molto da vicino la curiosa faccia stilizzata che è poi anche il titolo dell’ultimo album uscito nel 2015, rendendo surreale ed affascinante il palco ove i nostri si muovono. Menzione d’onore per Victor Raimondeau al sassofono, una scheggia impazzita che non sta letteralmente fermo un attimo, duettando in diversi frangenti con la bella e brava Colotis Zoé alla voce.
Nell’epilogo alcuni dei membri del gruppo si sono seduti sul bordo del palcoscenico, guardando tutti negli occhi, guardando tutti con il sorriso, mentre ancora le note scorrevano veloci. E’ difficile per me ricordare un evento in cui la bellezza della musica è arrivata così visceralmente ai miei sensi, ed altrettanto difficile è stato constatare che al termine della musica c’era l’oscurità del domani. Sarebbe stato bello restare in eterno lì a Villa Ada, a danzare in eterno. Ma sono sicuro ci sarà occasione di nuovo in futuro, ed io non mancherò, pronto a lasciarmi andare ancora in compagnia dei Caravan Palace.
Articolo del
14/07/2019 -
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