Non volevano più andare via, sappiamo bene che l’entusiasmo della gente è contagioso, ma loro, il Grupo Compay Segundo, lo hanno saputo nutrire con autorevolezza e talento. Non una nota fuori posto in una serata in cui Villa Ada si trasforma in un parco di Santiago de Cuba, dove i tanti latino-americani presenti in città hanno avuto il loro momento di gloria, una occasione di identità e di festa, mescolati come sono a mariti, fidanzati o semplicemente ad amici italiani.
E’ questo che fa la musica, è questo il suo compito, riconciliare la gente, aprire le menti, far ballare, con grazia, con sensualità, riportare la gioia. Il tour del Grupo Compay Segundo celebra il 60° anniversario della presa della Moncada e la band nasce su indicazione diretta di Maximo Francisco Repilado Muñoz, era lui il vero Compay Segundo, musicista scomparso nel 2003 a L’Avana, quando stava per compiere 96 anni. E’ stato lui a volere che fossero Salvador e Basilio, i suoi due figli, a guidare il gruppo di nove elementi che preso poi il suo nome.
Una tradizione che continua, un’eredità musicale impossibile da sciogliere, sia nei suoni che nei movimenti, negli atteggiamenti, nelle espressioni giocose che i musicisti esibiscono sul palco. Composizioni come “El Carretero”, “Candela”, “Bilongo” e “Macusa” non fanno altro che tramandare le musica popolare musicale cubana precedente alla rivoluzione, che fu riscoperta nel 1996 dai Buena Vista Social Club, un gruppo di musicisti locali messi insieme da Ry Cooder e da Juan de Marcos González. L’esperienza prendeva il nome dallo storico locale per musica dal vivo sito nel quartiere Buenavista e fu poi resa celebre dal film documentario omonimo girato da Wim Wenders nel 1999.
Ecco, questo gruppo è il successore spirituale certificato di quel fantastico ensemble, entrato a far parte nella memoria di tutti. Sul finale della serata, il nome di Compay viene ripetuto in coro da tutto il pubblico che accompagna il canto della band e precede l’esecuzione della tanto attesa “Chan Chan” , un pezzo memorabile, carico di sentimento e di melodia, di amore e di nostalgia. Incuranti del grande caldo, il Gruppo Compay Segundo saluta il pubblico con una straordinaria versione di “Guantanamera”, un classico, che ancora una volta accontenta tutti.
Ascoltare loro, guardarsi intorno, vedere impressa nel viso di persone che non conosci tanta felicità, testimonia la validità di una espressione musicale senza confini, che supera le differenze, le distinzioni fra generi musicali e culture diverse. Ti permette anche, per una sera, di camminare ondeggiando, di muoverti danzando, quasi vivessimo in un mondo parallelo, lontano dalle nostre meschinità, dalle nostre miserie
(foto di Giancarlo De Chirico)
Articolo del
27/07/2019 -
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