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“Non può piovere per sempre”, diceva Brandon Lee nella pellicola “il Corvo”. Ed il sole è finalmente tornato. La musica live è tornata nel capoluogo toscano e lo ha fatto nel primo grande evento della stagione: Edera Night 6.0, organizzata dalla redazione dell’omonima rivista, ha portato (di nuovo) una ventata d’aria fresca nell’estate artistica fiorentina. Torna infatti a distanza di due anni esatti una serata – concerto organizzata dai ragazzi di “Edera”, l’altra volta nella suggestiva cornice della Cavea del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Ok le mascherine. Ok il contingentamento delle persone. Ok anche i posti a sedere assegnati non proprio tipici di un concerto live. Ma in un periodo del genere per ascoltare un concerto, questo ed altro.
L’evento si è svolto nella serata del 25 di giugno all’interno della ritrovata e rinnovata Ultravox Arena (già Anfiteatro delle Cascine) e non ha abbracciato solo la musica ma anche temi di attualità, con piccole interviste pomeridiane svolte in uno spazio apposito che ha coinvolto associazioni di vario tipo tra le quali Cure to Children, promotrice anche del nuovo murales in onore del defunto capitano della Fiorentina Davide Astori.
Già dal sound check l’emozione è stata tanta: ritrovare un suono di batteria o di chitarra in uno spazio così grande sembrava ormai solo un lontano ricordo, ed invece eccoli qua; e che la musica fosse mancata anche al pubblico lo si capisce ancor prima dell’apertura dei cancelli: tante persone da ogni dove sono venute ad assistere all’evento di Edera Night, alcuni anche da soli: ci sono famiglie coi bambini, ragazzi e ragazze di tutte le età, chi accompagna il proprio partner e chi un fratello o una sorella. La musica parte alle ore 20.00 con Samuel Proto che darà poi spazio agli Elephant Brain per un totale di circa un’ora di musica che scalda la platea che piano piano riempie l’anfiteatro. Viene dunque chiamata sul palco una delegazione della Redazione di Edera per dare il tanto atteso e sentito “ben tornato” al pubblico ad un loro evento. Intorno alle 21.45 arriva il main event con i Fast Animals and Slow Kids “da Perugia”, come annuncia a più riprese il frontman Aimone Romizi con la classica frase di presentazione dei loro live. La tensione, quella buona si intende, è tangibile perché ritrovare i live dopo tanto tempo non può non essere emozionante, a tal punto che anche l’impianto audio da qualche problemino all’inizio del concerto sulla chitarra acustica.
Il gruppo suona con tutta la potenza che ha nonostante sia solo la prima data del nuovo tour in acustico “Dammi più tempo”, che arriverà tra le altre anche Roma e Bologna, e non fa mancare qualche momento anche più intimo e parlato che intrattiene il pubblico anche con qualche battuta.
La meravigliosa acustica della location fa si che da qualsiasi punto dell’arena fosse apprezzabile ogni nota suonata dalle chitarre, dal piano, dalla batteria e dalle voci per rendere migliore possibile l’esperienza d’ascolto. Se poi vi fate trasportare dalle note delle canzoni vecchie e nuove del gruppo, allora lo spettacolo è assicurato. E fidatevi vi trasporteranno, parola di un appassionato di tutt’altro genere musicale. I FASK suonano bene alternando momenti appunto più acustici a momenti invece che di acustico hanno ben poco e riescono così a far emozionare tante persone, perché è questo il vero mestiere del musicista: trasmettere emozioni. I momenti più coinvolgenti della serata si ritrovano naturalmente durante le danzerecce note di “Cosa ci direbbe”, scritta a quattro mani con Willie Peyote, e “Come un Animale”, ma questo connubio tra vecchio e nuovo è stato determinante per far capire anche ai meno esperti quanto il gruppo sia cresciuto negli anni, dai tempi di “Cavalli” del 2011 (“non mentite, nessuno di voi non lo conosce” scherza il frontman durante il live) fino al nuovo singolo “Senza Deluderti” cui seguirà il nuovo album “È già domani” in uscita il 17 settembre che celebrerà il primo decennio di carriera della band. Il pubblico è visibilmente entusiasta tanto che sui saluti finali il gruppo viene omaggiato con una meritatissima standing ovation con tutta l’arena in piedi ad applaudire.
La serata si chiude intorno alle 23 con un sold out, naturalmente nei limiti del consentito, che è sinonimo di successo assoluto. Ritrovare tante persone tutte (quasi) unite ad assistere ad un concerto sembrava veramente utopia fino a poche settimane fa. La musica è ripartita. Un ringraziamento alla redazione di Edera ed a tutti quelli che hanno organizzato il primo grande evento live dall’inizio di questo brutto periodo, con l’auspicio che sia il primo di una lunga serie.
Articolo del
28/06/2021 -
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