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Rendere omaggio può rappresentare qualcosa di incredibilmente difficile.
Soprattutto quando ad esservi protagonisti sono i Queen, una della rock band più famose ed importanti di sempre il cui cantante risponde al nome di Freddie Mercury. Nato da un’idea di Simone Scorcelletti, produttore dello spettacolo e direzione artistica di Duncan Eventi, “Queen at the Opera” surclassa qualsiasi banale tributo per irrompere sul palco con una costruzione scenografica e coreografica ed una qualità degli interpreti assolutamente eccezionale. La data del 22 gennaio scorso all’Auditorium Conciliazione di Roma è stata la seconda tappa di questo nuovo tour volto alla “rinascita”.
Forzato allo stop sul finire del 2019 a causa della pandemia da Covid-19, lo show ha rischiato di non poter tornare più a calcare i prestigiosi palchi italiani ed internazionali come era solita fare sin dalla propria nascita nel lontano 2015. Ed invece, con la prima data del 2022 al Politeama Genovese “Queen at the Opera” ha definitivamente trovata la via d’uscita dal suo periodo più buio avviandosi lungo un corposo tour italiano (con ulteriori date che saranno annunciate prossimamente): Napoli, Teatro Palapartenope - 5 febbraio, Firenze, Tuscany Hall - 18 febbraio, Torino, Teatro Alfieri - 28 febbraio, San Benedetto del Tronto, Palariviera - 25 marzo, Livorno, Teatro Goldoni - 31 marzo, Assago (MI), Teatro Repower - 1 aprile, Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine - 2 aprile. Già all’ingresso dell’Auditorium la folla impressiona l’occhio, si percepisce l’affetto di tutte queste persone, famiglie, appassionati, verso questo evento ed i suoi protagonisti.
All’interno l’intera sala è occupata quasi nella totalità dei suoi posti. Il crescente desiderio dà il via, poco prima dello spegnersi delle luci, ad un applauso caloroso mentre sul palco i primi a palesarsi sono il nutrito gruppo orchestrale guidato dal Maestro Piero Gallo (artefice anche degli arrangiamenti originali dello show). Sullo sfondo vi è un grande schermo che, in simbiosi con i testi delle diverse canzoni, amplifica l’impatto emotivo del cuore pulsante dello show proponendo animazioni e scenografie virtuali di ottima fattura. E’ impossibile soffermarsi a scegliere un momento principe della serata, una canzone specifica, un fraseggio strumentale della band o dell’orchestra in qualche modo più riuscito di altri. Luca Marconi, Valentina Ferrari, Alessandro Marchi, Luana Fraccalvieri e Giada Sabellico sono voci semplicemente perfette ed uniche, scevre da qualsiasi calo o sbavatura nel reinterpretare brani leggendari come Bohemian rhapsody, We will rock you, The show must go on, Radio ga ga, A kind of magic e i tantissimi altri presenti nella discografia del gruppo rock britannico.
A fine serata, dopo quasi 3 ore, a salire sul palco è Simone Scorcelletti in persona accompagnato dallo staff di produzione. Le sue parole di ringraziamento sono la lettera d’amore più bella a questo show, a chi ci ha lavorato, a chi ha fatto si che potesse risorgere e tornare ad emozionare. Il consiglio ultimo che possiamo dare è quello di non perdere le prossime date e supportare questo evento straordinario, e chissà che qualche nuovo e giovane spettatore non vada poi a regalarsi un bis dello stesso insieme all’ascolto approfondito della discografia dei Queen.
Freddie Mercury, Brian May, John Deacon e Roger Taylor ne sarebbero sicuramente orgogliosi.
Articolo del
24/01/2022 -
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