|
Dopo una lunga assenza dai palchi, il trio berlinese dei Moderat inaugura il “Summer Fest 2022” all’Auditorium Parco della Musica di Roma in una Cavea pronta a ripercorrere il verbo.
Il progetto nato oramai 20 anni fa dell’unione creativa del duo Modeselektor, composto da Sebastian Szary e Gernot Bronsert, e Apparat, pseudonimo artistico di Sasha Ring, è una fusione perfetta tra elevazione e galleggiamento, ovvero tra l’elettronica pura e l’ambient pop più rarefatto. Il suono della scuola elettronica tedesca racconta oggi meglio di ieri, dopo quattro anni di stop dai palchi e una pandemia mondiale nel mezzo, la contemporaneità dell’ultimo ventennio, intersecando immagini, parole, dati e visioni attraverso gli strumenti della nostra società culturale.
Sul palco si esibisce in apertura una meravigliosa Eva Geist, compositrice, producer e dj italiana che si divide tra Neukoelln a Berlino e Roma Est. Dal vivo in un set solista la sound designer Andrea Noce, si muove tra ricerca elettronica e psichedelia electro portando in scene una performance intrigante e fluida, catalizzatrice della meritevole attenzione del pubblico. Tracce di mitteleuropea si avvertono in un live set raffinato, senza passaporto alcuno e da prendere in considerazione in tutta la sua unicità per le prossime esibizioni.
Breva pausa di stacco e poco dopo la Cavea è pronta ripartire col botto dai brani di ”More D4ta”, ultima release dei Moderat uscita lo scorso maggio a sei anni di distanza da ”III” (Monkeytown, 2016). Scatta un viaggio introspettivo fatto di pulsazioni, synth, battiti e ricognizioni siderali. L’apertura è affidata a Fast Land e Neon Rats. Brani dalla componente ritmica marcata si alternano a spazi amplificati, tirati che spingono l’acceleratore verso l’alto e tirano dritto verso le consolle dei soci Szary e Bronsert.
Brani come Eating Hooks e Animal Trails accolgono i suoni della club music e le derive jungle dei precedenti lavori, catalizzando il movimento del pubblico. L’eleganza delle strutture si modula nei beat rarefatti di Bad Kingdom, A New Error o Ghostmother. Brani come More Love, Rusty Neils, Running e Undo Redo ci ricordano la grande eterogeneità di Sasha Ring di cantare intessendo trame e fraseggi cinematici che accompagnano l’ascoltatore in uno spazio lontano. La voce di Sasha su Reminder, trascina a braccetto la visione di Thom Yorke e cioè parte di quell’elettronica sperimentale devota alle synthwave a cui i Moderat in parte guardano. Pulsazioni e astrazioni cibernetiche si mescolano ai giochi di luci e all’eccellente lavoro di visual dello schermo che ben si accompagna alle modulazioni sonore per tutta la durata della performance.
Plauso finale a Sasha e soci per la capacità di averci riconsegnato, dopo anni di fermo, l’emozione di un live show inedito, rispolverato nelle forme, mai blasonato, anzi complesso e ricercato. Come i suoni a cui i Moderat ci hanno abituato negli anni, una scuola ormai fattasi verbo.
(La foto dei Moderat all'Auditorium Parco Della Musica è di Maria Francesca Palermo)
Articolo del
12/06/2022 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|