(foto di Simona Pagano) La trentaseiesima edizione del Camerino Festival non poteva che aprirsi con qualcosa di speciale, una serata unica che avrebbe lasciato il segno. Ed è stato proprio cosi, John Scofield con il suo spettacolo "Yankee go home" ha incantato il numeroso pubblico presente.
Come spiega lo stesso Scofield : “Il mio ultimo progetto si chiama affettuosamente Yankee Go Home - che per me è un'opera teatrale su noi "Yankees" che riprendiamo la musica della nostra terra natale. Questa band suona Roots-Rock-Jazz che è un modo per definirlo anche se, ad essere onesto, odio farlo! L'idea è di coprire successi americani/rock e canzoni folk jazz, più alcuni dei miei brani originali scritti in quel modo. Mi sto riconnettendo con molte delle mie radici Rock n Roll da adolescente, naturalmente colorate dai miei 50 anni di pratica Jazz.
Questi ragazzi sono straordinariamente versatili, altrettanto bravi quando si tratta di suonare in modo interattivo e creativo. Stiamo esplorando rock, funk, country, jazz e musica libera e ci divertiamo moltissimo. Sono entusiasta di questa collaborazione.
Camerino è uno dei borghi più belli delle Marche, colpito profondamente dal sisma, non si è mai arresso e ha cercato di valorizzare luoghi di interesse storico, naturalistico e paesaggistico. Nonostante l'inagiblità del teatro Filippo Marchetti, l'Auditorium Benedetto XIII è risultato la giusta cornice per racchiudere queste vibrazioni.
Scofield accompagnato da Jon Cowherd (piano e hammond), Vicente Archer (contrabbasso) e Josh Dion (batteria) per oltre un'ora e mezza ha viaggiato con sonorità travolgenti. Lui con la sua Ibanez semiacustica padroneggia il palco, suona quasi sempre con il pollice e usa poco il plettro, il fraseggio è sempre preciso, elegante, raffinato ogni tanto si tinge di suoni più marcati, usando spesso l'overdrive. Nel live il blues si contamina col fusion, le ritmiche fantasiose lasciano spazio ai bending, ai tapping leggeri e alle lunghe improvvisazioni che coinvolgono tutta la band.
I virtuosismi del pianoforte si intecciano a quelli del contrabbasso e della batteria, c'è una bellissima armonia nel quartetto ed è tutto ben visibile e ben ascoltabile. Tra le canzoni eseguite c'è stata una lunghissima "Mr tabourine man" ( brano storico di Bob Dylan portata al successo dai The Byrds), una versione funky colorata dalle tinte acide dell'hammond di "Old man" (classico di Neil Young), "Witchita lineman/The creator has a master plan" (medley che unisce una canzone di Glenn Campbell a una di Paharoah Sanders) e "Happy George", un pezzo dello stesso Scofield che ha chiuso il concerto. Naturalmente è stato richiesto il bis ed ecco che parte un rivido blues cantato egregiamente dal batterista Josh Dion.
Un concerto emozionante che ci conferma la grandezza di John Scofield, ma d'altronde uno che ha suonato con Gary Burton, Gerry Mulligan, Billy Cobham, Miles Davis, che ha vinto tre Grammy e inciso oltre quaranta dischi ha poco da dimostrare. Altra carta vincente è stata la scelta dei musicisti, tutti di altissimo livello che hanno contribuito a rendere magica questa serata che era una delle quattro date previste in Italia. Il Camerino festival proseguirà fino al 14 agosto, grazie anche all'efficace direzione artistica di Vincenzo Correnti, Daniele Massimi e Francesco Rosati, che rappresentano le tre associazioni cuturale cittadine: Adesso musica, Musicamdo Jazz, Gioventù musicale.
In Italia c'è ancora chi riesce a fare musica di altissima qualità e a prezzi popolari, quindi cerchiamo sempre di sostenere chi produce bellezza in questi tempi difficili.
SETLIST
Gloves Mr tambourine man Witchita lineman/ The creator has a master plan Old man Hall/Oats Some reggae rendition Only love can break your heart Happy George
Articolo del
11/07/2022 -
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