(foto di Alessandra Gianoglio)
Ci si prende un attimo di respiro del fitto cartellone di AstiMusica per una serata acustica dedicata alla musica intima e introspettiva. Mercoledì 13 luglio sale sul palco, atteso e applauditissimo, Cristiano Godano, leader dei Marlene Kunts.
La band di Cuneo calca da trent’anni i palcoscenici del rock indipendente, per cui per questa performance solista e in acustico del loro leader c’è molta aspettativa. Il compito di scaldare il palco spetta a Lorenzo Semprini, un piacevolissimo cantautore di Rimini, all’attivo più di mille concerti live in Italia, Europa e USA, reduce dal progetto 44, il suo ultimo lavoro di studio uscito nel 2021 che spazia da sonorità rock a quelle più introspettive folk, per strizzare l’occhio anche al gospel. In piazza Cattedrale Lorenzo Semprini è felice di starci, e con un grande sorriso ringrazia il pubblico che lo accoglie con calore “mi sono fatto quattro ore di auto e ne è valsa la pena, grazie a tutti.” Va liscio e sicuro sul palco, ammaestrando la sua chitarra e regalando pezzi up-tempo Come Ossigeno e più romantici come Una notte così, proponendo anche un inedito, 12 anni, che parla della guerra osservata dal punto di vista di un ragazzino.
Cristiano Godano sale sul palco con semplicità e sicurezza, si sistema il microfono e saluta il pubblico. È felice di essere ad Asti, perché conosce queste terre collinose e verdeggianti, che certamente gli scorrono nel sangue e fioriscono anche nei suoi testi. Quello che il cantautore propone è un viaggio nella sua musica e nella sua interiorità, racconta i pezzi che suona con suggestione portando il pubblico a vivere con intensità ogni canzone proposta. Parla del suo disco da solista Mi ero perso il cuore (2020) un progetto che come sonorità si discosta dal sound a cui ci aveva abituato con i Marlene Kunts, che sta portando in giro per l’Italia in acustico e che si diverte molto a farlo, come ammette sul palco. Caratterizzato da temi portanti quali l’amicizia, senza retorica o luoghi comuni, che si esprime nel pezzo Ti voglio dire, o canzoni, come racconta, emozionandosi, che l’hanno colpito e commosso in fase di scrittura e durante il riascolto in post-produzione.
Pezzi che propone live, così la stessa intensa emozione esce dalla sua chitarra e sferza il pubblico. Padre e Figlio, Ciò che sarò io e Ho bisogno di te. Il concerto prosegue andando a rievocare alcuni pezzi fondamentali dei Marlene Kunts come l’Artista (2010, da Ricoveri Virtuali e Sexy Solitudini), Lieve ( da Catartica, 1994) che, come rivela, era già in repertorio dal 1991; e Musa (da Uno, 2007), emozionante live, e Godano rivela al pubblico lo stupore di avere avuto in regalo quel giro di pianoforte direttamente dal grande Paolo Conte. Un viaggio musicale e personale, che tocca anche alcune cover molto importanti per la formazione dell’artista cuneese, come Karma Police dei Radiohead o Needle and the Damage Done di Neal Young.
Una profonda incursione nei sentimenti di un grande cantautore, che ha saputo certamente prendere il pubblico e portarlo dentro il suo mondo, un luogo a metà fra musica e sogni, tra le note pizzicate di una chitarra acustica. Che rimarrà a lungo a vibrare nei cuori delle persone.
Articolo del
15/07/2022 -
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