Idles Idles live @ Rock in Roma all'Ippodromo di Capannelle - Roma, 16 luglio 2022 Roma  16/07/2022 di Daniela Giombini e Dario Calfapietra

Inizialmente previsto al Parco delle Valli e spostato poi all'Ippodromo delle Capannelle per motivi logistici, questo concerto raduna circa 3.000 persone curiose di vedere la band inglese in azione.

Aprono i giovanissimi romani Calzeeni che propongono un punk rock che sfocia spesso in melodie pop e che hanno un seguito di pubblico ad acclamarli sotto il palco. Buona la presenza scenica di questo trio romano, peccato per qualche stupidaggine di troppo detta al microfono che dimostra la poca esperienza live della band.
Il quintetto di Bristol sale sul palco con un look poco appariscente, eccezion fatta per il chitarrista Mark Bowen che invece sfoggia un abito da donna.
E' il teso intro di Colossus sostenuto dal possente basso di Adam Devonshire ad aprire il concerto ed il cantato del gallese Joe Talbot ci fa capire subito che ci aspetta un concerto particolarmente intenso.
Car Crash viene introdotta invece dai suoni sintetizzati delle tastiere suonate da Mark Bowen e si prosegue poi con Mr. Motivator (dall'album ULTRA MONO del 2020) che alterna al testo impegnato un ritornello accattivante.
La rocciosa batteria di Jon Beavis e le bordate sonore lanciate dalle due chitarre, che ben si amalgamano col basso, danno agli Idles una potenza enorme su cui si appoggia ottimamente il cantato di Talbot. Le parole dei brani non sono mai banali, affrontano temi sociali e sono rabbiose verso le istituzioni. La presenza scenica è originale e sincera, i musicisti si muovono in maniera spiritosa senza cadere mai negli stereotipi del punk-rock e del post-punk.

Ad un certo punto l'attenzione di Joe Talbot è richiamata da un enorme cartello pubblicitario dell'ippodromo di cui lui sembra non capire il significato e chiede quindi alla gente se lì si comprano i cavalli. Possibile che non fosse al corrente che stava suonando in un ippodromo?
Durante Crawl (ottimo brano dai toni stoner) i due chitarristi si lanciano sul pubblico, prima Lee Kiernan si avventura a suonare sdraiato sulle teste della gente (notare bene che lo fa con la chitarra collegata col cavo e non wireless) e successivamente Mark Bowen che invece va senza chitarra ma con un microfono, intonando uno stonato medley che va da Nothing Compares 2 U (Sinead O'Connor) alla nostrana Nel Blu Dipinto di Blu fino a From Her To Eternity di Nick Cave.
Si prosegue con la bella Television di cui il pubblico conosce a memoria il ritornello, poi appare una parrucca sul palco che viene indossata prima dal cantante e quindi dal bassista.
Per I'm Scum Talbot chiede alla gente di sedersi, così come fanno pure i musicisti sul palco, eseguendo un breve intro prima che tutti balzino in piedi appena il brano esplode in tutta la sua potenza.
Un reggiseno, lanciato sul palco, viene indossato sopra la maglietta da Kiernan e così altre due fanciulle, che hanno evidentemente apprezzato la cosa, lanciano a loro volta i reggiseni, uno per il batterista e l'altro per Bowen.
Danny Nedelko viene dedicata ai diritti degli immigrati di ogni Paese e per la conclusiva Rottweiler sale sul palco un bambino (figlio del tour manager) che suona il timpano della batteria a fianco di Jon Beavis.

Un concerto che ha superato qualsiasi aspettativa, una band affiatata che si diverte sul palco e che fa divertire, dove tutti danno tutto senza risparmiarsi. Il pubblico, composto da giovanissimi mescolati a veterani della scena rock romana, è rimasto entusiasta da un'esibizione allegra e piena di energia. Sensazioni piacevoli di cui di questi tempi sentiamo tutti molto il bisogno.
Articolo del  18/07/2022 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati