Camicia blu mezzemaniche a poit, pantaloncini corti, calzettoni bianchi e sneakers panna. Un outfit come la sua musica, diretto e senza fronzoli.
Se si dovesse descrivere Willie Peyote in una sola parola si dovrebbe utilizzare il termine "anti-divo". Il talento di Porta Palazzo, quartiere popolare di Torino, arriva il 19 luglio a Milano, in una giornata torrida, quando l'asfalto è molle come un chewing-gum e il vento è in sciopero permanente. Recarsi al Milano Summer Festival ascoltare Peyote diventa allora un vero e proprio atto di amore: partecipare a un rito collettivo per godersi live le canzoni contenute nell’ultimo disco, fresco di stampa. Si fa riferimento a Pornostalgia uscito a maggio 2022 per l'etichetta discografica Turet/Universal.
«È tipo due anni che aspettiamo questo momento. Continuerò a ringraziarvi, vi avverto», grida Peyote. Il setting del palco è minimale; nessuno schermo LCD, fuochi d'artificio o altre mirabolanti scenografie. Onstage si possono intravedere una manciata di totem luminosi alle spalle di cinque musicisti - tastiere, trombone, basso, chitarra e batteria. Quello che stupisce è l’osmosi sul palco: un live scalettato ma con momenti di improvvisazione musicale – sonorità prese in prestito dagli Arctic Monkeys, Beethoven, Ben Harper, Mac Miller e altri.
Se si conosce già l’attitudine di Peyote, si sa che il cantante è impegnato nel sociale. Dal palco dell’Ippodromo di San Siro non mancano le stoccate e le critiche alla classe imprenditoriale e politica italiana – nel particolare Fabio Briatore e Giorgia Meloni. A quest’ultima dedica il pezzo Non sono razzista ma…
Lo spettacolo viene introdotto dalla voce registrata della comica Michela Giraud che ha collaborato alla realizzazione del brano Fare schifo. La canzone d'apertura si lega a quella di chiusura perché si ricollega al messaggio pronunciato più volte dal palco del Milano Summer Festival: «Siate liberi e andate avanti. Ricordatevi che potete sempre fare quello che volete. Nessuno vi può obbligare a far qualcosa. Come quando mi sono licenziato dal call-center».
Due momenti clou del live. Il primo riguarda il duetto con il cantautore romano Filippo Uttinacci. Tutti, o quasi, hanno intonato il brano Aglio e olio presente nell’album di Fulminacci, uscito nel 2022 per Maciste Dischi e intitolato Tante care cose e altri successi.
Il secondo istante degno di nota riguarda l’esecuzione della canzone Mango. Con un’intensa e commovente introduzione, Peyote ha ricordato al pubblico l’ultimo tragico concerto dell’omonimo cantante che morì sul palco del Pala Ercole di Policoro, vicino a Matera, stroncato da un infarto. Come sottolinea Peyote: «Prima di morire Mango si è rivolto al pubblico e ha chiesto scusa. Io lo considero un gesto eroico, un gesto d’amore nei confronti dei suoi spettatori».
Al di là delle tematiche più serie, larghi polveroni scatenati dalle scarpe dei partecipanti si sono alzati a ritmo di canzoni più pop e dinamiche, come sul tormentone sanremese Mai dire mai (La Locura).
Set-List
Fare schifo Quando nessuno ti vede Willie Pooh Metti che domani L’effetto sbagliato Il furto della passione All You Can Hit Turismi Miseri Portapalazzo I cani La casa dei fantasmi With My Own Two Hands (Ben Harper) Io non sono razzista ma… Aglio e olio (feat. Fulminacci) Le chiavi in borsa Prima La colpa al vento La tua futura ex-moglie Ottima scusa Small Worlds (Mac Miller) Mai dire mai (la locura) C’era una vodka Robespierre Sempre lo stesso film
Encore
Mango Semaforo Che bella giornata
Articolo del
26/07/2022 -
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