I dati ufficiali parlano di 3500 persone a presiedere nella splendida Cavea dell’Auditorium Parco Della Musica di Roma al concerto di Ben Harper & The Innocent Criminals del 4 agosto 2022.
Numeri che possono sembrare poca cosa in confronto ad eventi in luoghi dalla capienza assai maggiore, ma che assumono agli occhi di chi c’era una rilevanza indiscutibile. Io ero lì, forse per la prima, forse per la ventesima, ma ero presente in quel luogo in qualche punto degli spalti o in mezzo alla folla del parterre, a raccogliere quanto di buono la musica di Ben ha da offrire.
Salgono veloci sul palco i componenti della leggendaria band che accompagna Harper dal 1995, The Innocent Criminals, collettivo di musicisti straordinari ma anche famiglia con cui condividere ideali e battaglie politiche (Leon Mobley – Percussioni, Oliver Charles – batteria, Chris Joyner – Tastiere, Alex Painter – chitarra, Darwin Johnson – basso), a cui manca purtroppo il compianto bassista Juan Nelson scomparso lo scorso anno. C’è sempre stato una mistura di generi molto variegata nella musica di Benjamin Chase Harper (venti album a partire da quel primissimo “Welcome To The Cruel World”, suo debutto discografico avvenuto nel 1994), dal reggae al folk, dal blues rock al funk.
A Roma, dove può ben definirsi “di casa”, Harper torna forte della sua energia contagiosa e si ritrova avvolto dall’affetto di un pubblico appassionato, desideroso di immergersi completamente nelle nuances di libertà che le parole di questo artista straordinario emanano.
L’apertura del concerto viene affidata al primo brano del recente “Bloodline Maintenance” uscito a luglio di quest’anno (saranno quattro i brani tratti da quest’ultima uscita inseriti in scaletta), per poi virare verso un’esplorazione bilanciata della sua carriera composta da canzoni splendide in cui convivono a stretto contatto memorie di chi non c’è più (il padre Leonard, che appare anche nella copertina del nuovo disco, ma anche il già citato Nelson, storico membro degli Innocent Criminals), danze reggae, ballate soul ed echi di battaglie sociali.
“Ringrazio tutti coloro che sono qui questa sera, in particolar modo chi ha dovuto viaggiare per poter assistere a questo concerto, grazie di ascoltare la nostra musica, vi amo” Ben è fatto così, ti prende di petto e ti fa danzare, poi riflettere con voce dolce e infine ti rivolge parole come queste con genuina commozione. A volte si ferma e lo troviamo solo al centro del palco, con la chitarra in mano o seduto a suonare la lap steel guitar, ma ecco che poi i compagni tornano e si prosegue, insieme, lungo questo giro su di un ottovolante in cui scorrono una dopo l’altra emozioni e ricordi.
Sembra non voler abbandonare la cavea Ben, dove tutti quei volti illuminati dagli schermi dei cellulari, o solcati dai fasci colorati dell’illuminazione di scena lo hanno applaudito e fatto sentire, ancora una volta, parte di una famiglia.
Ma, dopo ben quattro bis, è ora di proseguire il tour. Alla prossima, fratello.
SETLIST:
Below Sea Level Burn to Shine Don't Give Up on Me Now Jah Work The Will to Live Steal My Kisses Need to Know Basis Burn One Down We Need to Talk About It Faded / The Ocean Lebanon Inland Empire Waiting on an Angel I Shall Not Walk Alone Diamonds on the Inside How Dark Is Gone Finding Our Way Amen Omen
ENCORE:
Better Way With My Own Two Hands She's Only Happy in the Sun Forever
Articolo del
06/08/2022 -
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