Dopo un tour europeo estenuante, iniziato in Francia nel mese di maggio, arriva finalmente anche qui da noi Iggy Pop che presenta dal vivo brani tratti da “Free” il suo ultimo disco e altri vecchi successi rielaborati in chiave sinfonica con degli arrangiamenti quindi molto diversi rispetto ai brani originali. Si tratta di un evento unico e irripetibile, fortemente voluto da Attilio Perissinotti, promoter musicale a guida della BPM, che ha contattato Henry McGroggan, il manager di Iggy Pop e gli ha proposto l’idea.
Una cosa folle, ma solo in apparenza, perché diciotto elementi dell’Orchestra da Camera di Mantova si sono messi a completa disposizione di Enrico Gabrielli (Calibro 35, PJ Harvey group) che ha arrangiato circa venti brani del repertorio dell’Iguana e ha scritto le partiture da presentare ai musicisti durante le prove. Un lavoro molto lungo, mesi di lavoro a dire il vero, che sembravano essersi vaporizzati il pomeriggio del 4 Luglio, a Mantova, quando si è saputo che Iggy era rimasto senza voce e non avrebbe potuto esibirsi la sera dopo in piazza Sordello. Tanta delusione e molto sconforto, parzialmente bilanciato dalla notizia, prima ufficiosa poi ufficiale, che la data sarebbe stata recuperata il 30 Agosto. E allora eccoci qui di nuovo a Mantova, in un posto incantevole come l’Esedra di Palazzo Te, magnificamente allestita per ospitare il concerto. Iggy Pop si presenta sul palco intorno alle 21,30 insieme alla sua tour band che vede la presenza di Sarah Lipstate (Noveller) alla chitarra elettrica, di Leron Thomas, alla tromba, di Gregoire Fauque, alla chitarra elettrica, di Florian Pellissier, alle tastiere, di Kenny Ruby, al basso, di Corey King, al trombone e di Thibaut Brandalise, alla batteria.
L’intro è solo strumentale e viene affidata a “Rune”, una composizione di Noveller, un brano di “ambient music” dalla quale emergono le dissonanze della sua chitarra trattata. Subito dopo, le note ventrali del basso introducono “Five Foot One”, un vecchio pezzo di Iggy, quanto mai adatto però a scaldare il pubblico. Un primo risultato della collaborazione di pregio fra l’orchestra di Mantova e il gruppo di Iggy sta nel magnifico arrangiamento preparato per Love’s Missing, una ballata molto intensa e carica di atmosfera, uno dei pezzi migliori di Free. Non appena finisce il pezzo Iggy si libera della giacca e rimane a torso nudo (no, la camicia non l’aveva neanche prima) e prosegue nella sua cavalcata che prevede brani piacevolmente jazzati come “Sonali” e “Page” o classici come “The Passenger” e “Lust For Life”. Non mancano citazioni del periodo berlinese con David Bowie, mi riferisco a “Sister Midnight” e alla stupenda esecuzione di “Mass Production”.
Lo show è di qualità, Iggy ne è perfettamente consapevole: sente dietro di sé un muro di suono, fatto di archi, di fiati e di chitarre, che lo supporta di continuo e da questo trae alimento e nuove energie. A 75 anni compiuti si muove su e giù lungo il palco come se fosse all’esordio con i suoi Stooges. Certo, non si butta giù fra la gente sotto palco, ma questa è una precauzione minima. Per il resto è l’Iguana di sempre, che non nasconde le sue difficoltà nei movimenti, le sue ferite, ma da queste prende spunto per trovare nuova linfa vitale. Il pubblico è tutto dalla sua parte: settore A, settore B, settore J, fila 9, fila 17 o 21, dopo 2 minuti e 30 secondi salta tutto, nessuno rispetta più i posti assegnati e lì davanti si scatena una danza infernale! Vedo gente grande, vicina all’età della pensione, che ride e piange nello stesso tempo mentre ascolta le note malevoli di “Gimme Danger”, firmata Iggy & The Stooges o di “I’m Sick Of You”, che risale sempre alla prima metà degli anni Settanta.
Una sorpresa, destinata proprio al concerto di Mantova, l’esecuzione di “Glow In The Dark”, quasi uno “spoken word”, tratto da “Free”, un brano carico di inquietudine, con la tromba di Leron Thomas che piano piano si prende la scena, un pezzo vissuto profondamente dall’ Iguana. Veramente particolare, e molto affascinante, la riproposta di “The Endless Sea” tratta da “New Values”, il primo disco prodotto dallo stesso Iggy senza l’aiuto di Bowie. Una ballata cadenzata dal sapore ipnotico che mette in evidenza una volta di più il grande lavoro svolto da Enrico Gabrielli nell’arrangiamento dei singoli brani. Non potevano mancare poi le sferragliate di chitarra elettrica di “I Wanna Be Your Dog”, un brano leggendario, una canzone epocale che viene gridata a gran voce da tutti i presenti.
Dopo un intervento musicale dell’orchestra e della Free band (che permette a Iggy di riprendere fiato) arriva il gran finale, con lo stesso Iggy che interviene a spezzare l’incantesimo, niente più archi, niente più fiati: “E’ ora di farvi assaggiare un po' di Detroit Sound!!” E via con una esecuzione serrata, in rapida successione, di “T.V. Eye”, “Death Trip”, “Down On The Street” e di “Search And Destroy”, un brano dedicato all’assurdo della guerra in Vietnam, il pezzo con cui chiude il concerto. Un elogio del rock, quello più vero, quello più sfrenato, ma anche quello più intelligente che sa aprirsi ad altre forme d’arte come il jazz, come la musica di ambiente. Una serata perfetta, in un posto unico come Palazzo Te, senza neanche la pioggia che veniva minacciata, senza però spaventarci.
Un concerto che ha presentato ben quattro brani in più, originariamente non inseriti in scaletta, un regalo di Iggy per quanti di noi hanno fatto il viaggio due volte! 30 Agosto 2022, Mantova, una data che resterà nel cuore di tutti noi che eravamo presenti. Gimme danger, little stranger!
SET LIST
Rune Five Foot One Love’s Missing Sonali The Passenger James Bond Dirty Sanchez Lust for Life The Endless Sea Sister Midnight Mass Production Free Gimme Danger I'm Sick of You Page Nightclubbing Glow in the Dark I Wanna Be Your Dog T.V. Eye Death Trip Down on the Street Search and Destroy
Articolo del
03/09/2022 -
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