Da tempo Matt Bellamy ha dichiarato che nei progetti dei Muse c’era l’idea di proporre show più piccoli, per ritrovare il piacere del palco e sentire quel legame speciale che la band ha da sempre con i propri fan. Detto fatto, il primo di giugno escono le date di sette intimate show in tutto il mondo: Los Angeles, Chicago, New York, Toronto, Amsterdam, Parigi e Milano. L’ Italia è miracolosamente inclusa. I Muse faranno tappa all’Alcatraz il 26 Ottobre 2022.Una venue storica per la città, una sala concerti, una discoteca, un unico spazio con la capienza di quattromila persone. In pochi minuti i biglietti sold-out, perché i Muse ci hanno abituato ai grandi stadi e a palchi imponenti, a muri di led e droni volanti.
Invece all’Alcatraz c’è un palco di dimensioni modeste, un paio di grappoli di casse, nessun maxischermo. Pare surreale che fra pochi istanti ci salirà una delle band che ha contribuito alla storia del rock contemporaneo. Eppure, succede.Matt Bellamy, Dom Howard e Chris Wostenholme escono da dietro le quinte e arrivano sul palco, mettendosi ai loro posti. Un assolo di chitarra irrompe nell’aria e lo spettacolo inizia.Will of the People, canzone che apre l’omonimo album uscito il 26 agosto, fa da apripista ad un concerto che suona già epico, nella sua semplicità. I Muse nella loro essenza, senza fronzoli o effetti speciali. Tre ragazzi sul palco che hanno dalla loro parte solo la verità assoluta della musica live. E suonano alla grande, come è nel loro stile, loro che hanno costruito la carriera live dopo live, e non si fanno di certo spaventare, perché di palchi minuscoli ne hanno mangiati così tanti da sentirsi, ancora oggi, completamente a loro agio.
Se le grandi produzioni fanno la differenza e livello visivo rendendo scenografico un concerto, all’Alcatraz il vero spettacolo è stata la musica.Precisi, impeccabili, un’acustica pazzesca nel parterre (che andava un poco a perdersi se ci si spostava sulle scalinate laterali), la voce nitida del Bellamy che arrivava alle orecchie quasi fossimo seduti comodamente sul divano di casa. La gioia di potere essere testimoni di un fatto: i Muse sono una band diventata enorme, ma sanno fottutamente suonare dal vivo e non hanno problemi nel dimostrarlo. In quel parterre così piccolo, potevi chiudere gli occhi e immaginare una band sconosciuta. Goderti la musica, le chitarre, i tappeti potenti di batteria, e, senza aprire gli occhi, pensare: questi ci sanno fare, questi sono dei grandi!
Ma erano i Muse quelli sul palco. Clamorosi allo stesso modo in uno stadio con cinquantamila persone che sul palco dell’Alcatraz. Un concerto che avrebbe potuto essere perfetto, unica pecca, la scelta dei brani.Essendo un format concepito per i fan di vecchia data, ci si sarebbe aspettati una set list più intima, con pezzi meno sentiti. Invece la scaletta non si è discostata molto dalle canzoni proposte negli ultimi concerti, che ha tenuto il centro sull’ultimo album "Will of The People", proponendo anche delle novità (potenti) come We are Fucking Fucked e Halloween, ma che avremmo potuto sentire al massimo dei volumi nel tour stadi del prossimo anno.
Gli unici tuffi al cuore sono stati New Born, uno fra i pezzi fondamentali, Map of the Problematique, che da tempo mancava live, Assassin e il ritorno di Matt Bellamy al pianoforte.Nelle più rosee delle ipotesi ci si sarebbe aspettati pezzi storici come Muscle Museum, Showbiz, Sunburn, o Space Dementia, che avrebbero sostituito le già sentitissime Starlight, Supermassive Black Hole o The Gallery.
Inoltre, non che i Muse siano mai stati dei chiacchieroni durante i live, ma qualche interazione in più con il pubblico, visto il contesto intimo, sarebbe stata gradita.Questo non vuole togliere valore all’eccezionalità di un concerto che non ricapiterà mai più, e quando mai rivedremo i Muse all’Alcatraz. Certamente, il 18 e il 22 Luglio 2023, quando arriveranno allo stadio Olimpico di Roma e a San Siro a Milano, con un tour imponente, ci ricorderemo con pizzico di nostalgia e stupore delle chitarre che fischiavano ruvide all’Alcatraz e dei Muse, che da qualsiasi parte ti spostassi nella venue, potevi vederli in faccia ad occhio nudo, senza bisogno di un maxischermo.
Set List
Will of The People Assassin Gob New Born Won’t Stand Down We are Fucking fucked Plug in Baby The Gallery Compliance Map of the Problematique Liberation Minimum You Make me feel like It’s Halloween Supermassive Black Hole Prelude- Starlight Kill or be killed Knights of Cydonia
Articolo del
01/11/2022 -
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