Non poteva esserci conclusione migliore della trentasettesima edizione del Roma Europa Festival che la rappresentazione dal vivo di una nuova versione di “Einstein On The Beach”, opera fondamentale per tutto il movimento minimalista americano, composta da Philip Glass e da Bob Wilson nel lontano 1976.
L’allestimento non è però quello classico, ma abbiamo a che fare con una versione musicale decisamente più moderna, messa in scena dal collettivo belga di musica contemporanea Ictus Ensemble, che ha sede a Bruxelles e che ha preparato lo spettacolo insieme al coro del Collegium Vocale Gent. Da segnalare la partecipazione straordinaria di Suzanne Vega, la nota “folk singer” newyorchese, perfettamente a suo agio nel suo ruolo di narratrice. L’opera realizzata dal collettivo sperimentale belga dura quattro ore (ben cinque nella versione originale) ed è per questo che siamo stati tutti invitati a venire all’Auditorium, Parco della Musica anche prima delle 17,00, ora di inizio dello spettacolo. Lo “spoken word” iniziale di Suzanne Vega, la sua voce impeccabile, chiara e senza vibrato, ci permette subito di entrare nel vivo del tessuto armonico dell’opera, costituita da una musicalità che fluisce senza interruzioni, da note che si ripetono all’infinito, da motivi ricorrenti che accompagnano la recitazione degli scritti di Christopher Knowles, di Samuel M. Johnson e di Lucinda Childs.
All’entrata è stato distribuito un libretto in inglese con i testi dell’opera, con la traduzione in italiano di lato. Ma non serve poi tanto. Si tratta infatti di un’opera priva di una vera trama, che viene sostituita da sillabe solfeggiate, da numeri, da frammenti di poesia o ancora da riflessioni sulla relatività delle cose, sulle armi atomiche, sulla scienza e sulle stazioni radio. Nove scene in tutto, musicate da un’orchestra che prevede un sax soprano e un contralto, un organo elettrico, un flauto, un clarinetto basso e due tastiere. Quasi 240 minuti di musica, un “tour de force” incredibile per i vari musicisti coinvolti, che devono restare concentrati, magari sull’esecuzione di due sole note, è vero, certo, sempre le stesse, ripetute in modo volutamente ossessivo. I musicisti si alternano sulla scena, escono e poi rientrano sul palco, accade di frequente, anche perché le porte restano sempre aperte per tutta la durata del concerto.
Un disegno sonoro quanto mai libero ma, al tempo stesso, molto sofisticato. Una immersione piena e prolungata nel minimalismo di Philip Glass che riesce sempre però a mantenere una sua originalità, una sua freschezza compositiva, malgrado l’incedere del tempo o il “già sentito”. Le parti cantate sono ridotte al minimo: è il coro che intona la partitura scritta, costituita spesso da numeri o da sillabe, mentre spetta alla narratrice, a Suzanne Vega, interpretare tutti i personaggi, velocizzare o rallentare il discorso. I testi recitati non devono essere poi sempre e comunque comprensibili, non siamo a teatro, siamo nella vita reale, dove accade esattamente così: certi discorsi li sentiamo, ma non li ascoltiamo, non li comprendiamo mai fino in fondo.
TESTI dell’opera scritti da : Christopher Knowles, da Samuel M. Johnson e da Lucinda Childs
NARRATRICE Suzanne Vega DIRETTORE D’ORCHESTRA Tom De Cock ASSISTENTE DIRETTORE Michael Schmid DIRETTRICE DEL CORO Maria van Nieukerken SCENOGRAFIA Germaine Kruip ASSISTENTE SCENOGRAFO Maxime Fauconnier ASSISTENTE ALLE LUCI Nicolas Marc COSTUMI Anne-Catherine Kunz CONSULENZA DRAMMATURGICA Maarten Beiren ICTUS ENSEMBLE : VIOLINO Igor Semenoff FLAUTI Michael Schmid Chryssi Dimitriou TASTIERE Jean-Luc Fafchamps Jean-Luc Plouvier CLARINETTO BASSO, SAX SOPRANO Dirk Descheemaeker SASSOFONI CONTRALTO E SOPRANO Nele Tiebout SUONO Alexandre Fostier ASSISTENTE AL SUONO Antoine Delagoutte PRODUZIONE Pieter Nys COLLEGIUM VOCALE GENT SOPRANI Joowon Chung , Magdalena Podkościelna, Elisabeth Rapp e Charlotte Schoeters CONTRALTI Ursula Ebner, Karolina Hartman, Gudrun Köllner e Cécile Pilorger TENORI Tom Philips, Peter di Toro e Thomas Köll BASSI Philipp Kaven, Bart Vandewege e Martin Schicketanz MOVIMENTI Knee play 1 Treno 1 Processo 1 Knee Play 2 Danza 1 (Campo con navicella spaziale) Treno notturno Knee Play 3 Processo 2/Prigione Danza 2 (Campo con navicella spaziale) Knee Play 4 Edificio Letto Navicella spaziale Knee Play 5
Articolo del
22/11/2022 -
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