Una data attesissima quella di Giovedì 24 Novembre che ha visto i Verdena tornare al Mamamia di Senigallia (AN) in occasione del tour di “Volevo Magia”, l’ultima fatica discografica firmata dalla band bergamasca che è stata pubblicata dalla Universal lo scorso 23 settembre.
Non appena in estate sono state divulgate le prime date i sold out sono fioccati come chicchi di riso ad un matrimonio, uno di quelli belli belli e, considerando che questa era l’unica serata prevista nel territorio marchigiano era abbastanza prevedibile che si sarebbe registrato il tutto esaurito.
Dopo l’opening act di MR. D tutti attendevano il momento in cui il terzetto – per questo tour è stato coinvolto un quarto musicista Carlo Maria Toller già tastierista dei Jennifer Gentle – salisse sul palco. Sono le 21:30 c’è un blu sincero che invade tutta la stanza. Tra i partecipanti si può scorgere il sostenitore di vecchia data ma anche il fan appena acquisito che in ritardo ha colto la magia di questo progetto. Il buio che cala, la luce che prende vita. È tutto pronto Alberto (voce, chitarre e piano), Luca (batteria) e Roberta (basso) afferrano i loro cari strumenti e iniziano canzone dopo canzone a conquistare un pubblico in delirio che non vedeva l’ora di rivederli live. Il suono forte travolge tutti i presenti mentre una folla, compatta ma più ordinata rispetto ad altre esibizioni passate, si dimostra molto calorosa e propositiva verso i quattro musicisti esperti all’opera. C’è magia ovunque, il rock è palpabile.
Il concerto della durata di circa un’ora e mezza ha posto l’accento soprattutto sulle tracce che compongono l’ultimo disco “Volevo Magia”. Infatti nella prima parte, in ordine cronologico, sono stati eseguiti: Pascolare, Crystal Ball, Dialobik, Chaise Longue, Cielo Super Acceso, Paul e Linda e, verso la metà della performance, è stata suonata anche Sino a Notte. È chiaro, queste canzoni sprigionano una nuova luce – erano sette anni che si attendeva nuovo materiale dal trio nato e cresciuto ad Albino – tuttavia coloro che seguono i Verdena sin dagli altri esordi sono scoppiati di gioia non appena il frontman del gruppo ha intonato brani quali Viba, Starless e Luna. Dopo il componimento lento intitolato Nei Rami che chiude “Volevo Magia”, è toccato alla stupenda Trovami un modo semplice per uscirne una ballad tanto preziosa quanto Caños proposta pochi minuti dopo. Dall’album “Requiem” (2007) spiccano la potente Don Callisto e Muori delay un altro pezzo che ricorre sovente nei concerti dei Verdena mentre di “WOW” (2011) sono stati proposti Razzi arpie inferno e fiamme, Loniterp e successivamente Miglioramento e Scegli me in cui Alberto suonava il piano.
C’è stato un unico ma intenso bis. La hit iconica Valvonauta, pubblicata nel 1999, è un brano che sin dalle primissime note fa saltare chiunque animosamente dalla prima all’ultima fila. La penultima canzone realizzata in questa data è stata la gradevole scoperta Sui Ghiacciai. La chiusura dello show è stata affidata alla movimentata title-track Volevo Magia. Di “Endkadenz Vol.1” (2015) è stata eseguita solo Un po’ esageri. Sono ormai le undici passate, i minuti scorrono lentissimi mentre gli spettatori si guardano attorno con la speranza di scorgere i musicisti dietro le quinte. C’è chi confida in un secondo bis, chi è rimasto deluso di non aver sentito Il Gulliver, chi ha conquistato un plettro, una bacchetta o la sospirata scaletta o chi semplicemente ha ancora il batticuore e sa che quella sensazione potrebbe durare ancora per un bel po’…
Non è tutto oro quello che luccica e anche i Verdena che non sono alieni ma esseri umani possono sbagliare. Ci sono state alcune sbavature. Alberto, rispetto a Roberta e Luca, è risultato un po’ scollegato sulla scena, la sua voce era un’onda che correva veloce ma presentava qualche increspatura di troppo. Si è percepita la magia, e fa bene chi l’ha colta ed è tenace, a tenersela ben stretta. D’altronde la musica dei Verdena è un po’ come il polline nella brezza estiva che talvolta è così invasivo che può stravolgere e chissà magari sfiorare delicatamente il cuore.
Il loro sound è un elettrizzante fuoco d’artificio in movimento, potenza e fame, è una melodia che ascolti a casa per potertici perdere ma anche dal vivo è innegabile quanto questo fuoco rock diventi improvvisamente un incredibile incantesimo.
Articolo del
28/11/2022 -
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