Inizia da Senigallia, in terra marchigiana, il nuovo tour di Ron, che porta il nome del suo ultimo disco "Sono un figlio". Nell'accogliente teatro la Fenice, Ron in oltre due ore di concerto ha raccontato tutta la sua lunga e ricca carriera, accompagnato da una band di validissimi musicisti come Giuseppe Tassoni (piano e tastiere) , Roberto Di Virgilio (chitarre), Roberto Gallinelli (basso), Matteo Di Francesco (batteria) e Stefania Tasca (voce, chitarra, pianoforte e percussioni).
Lo spettacolo con la regia d Stefano Genovese è curato nei minimi dettagli. Un raffinato gioco di luci illumina il palco, oltre alle canzoni trovano spazio pensieri, riflessioni, ricordi appuntati sulla carta e letti da Ron sopra ad una vecchia scrivania.
Nella ricca scaletta, di ben ventidue pezzi, non mancano i classici come l'iniziale "Al centro della musica", "Anima" in una versione solitaria al pianoforte, "Il gigante e la bambina", "Una città per cantare", "Vorrei incontrarti tra cent'anni", brani dall'ultimo disco come "Abitante di un corpo celeste", "I gatti", "Più di quanto t'ho amato", "Sono un figlio" e "Questo vento" scritta e cantata con Leo Gassmann (dal vivo il duetto è con la bravissima Stefania Tasca) e qualche altra perla come "Palla di cannone" ( traduzione italiana di "Cannonball" scritta da Damien Rice), "Il mondo avrà una grande anima", "Un momento anche per te" , "Le foglie il vento", "Tutto quanti abbiamo un angelo" dove Ron ha condotto il pubblico in un grandissimo coro.
Non sono mancati gli omaggi a Lucio Dalla con "Almeno pensami" (inedito presentato a Sanremo nel 2018 ) , "Cosa sarà" scritta per la tournée di Banana republic del 1979 , "Chissà se lo sai" dove ha ricordato la genesi del pezzo e un medley formato da "Futura", "Attenti al lupo" e "Piazza grande".
Applausi scroscianti hanno richiamato Ron sul palco, che ha risposto con generosità cantando prima un'intensa versione di "Non abbiam bisogno di parole", poi l'insolita "Un abbraccio unico" e una conclusiva e trascinante "Joe Temerario" che ha coinvolto nuovamente tutti nei cori.
Ron è un grandissimo professionista e alla soglia dei settant'anni dimostra ancora di avere una bellissima voce e una delicatezza di altri tempi. Scherza con il pubblico e crea un grande feeling con la propria band, vestendo le canzoni con arrangiamenti eleganti e mai eccessivi.
Il pubblico lo ama e lo si sente in questa calda serata di marzo e lui non può che ringraziare per l'ennesimo successo ottenuto, perché la sua è "Una musica che colpisce, questa musica ti guarisce, ti riporterà lontano per ricominciare il volo".
(la foto è di Marco Sonaglia)
SCALETTA Al centro della musica Le foglie e il vento Almeno pensami Abitante di un corpo celeste Anima Più di quanto ti ho amato Il gigante e la bambina Sono un figlio Cosa sarà Palla di cannone Una città per cantare Questo vento Medley (Futura / Attenti ai lupo / Piazza grande) Il mondo avrà una grande anima Tutti quanti abbiamo un angelo Un momento anche per te Chissà se lo sai I gatti Vorrei incontrarti fra cent'anni
encore Non abbiam bisogno di parole Un Abbraccio Unico Joe temerario
Articolo del
09/03/2023 -
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