Arriva in Italia Micah P. Hinson, come una Tumbleweed che ha il sapore delle terre polverose del sud degli Stati Uniti. Arriva al Monk di Roma lasciandosi trasportare da un vento sonoro in grado di lambire le corde più profonde dell'anima. Anche il suo ultimo album I Lie To You, uscito a dicembre 2022 per Ponderosa Music Records, ha nel DNA i colori del sud, quelli della nostra Italia. Il disco è infatti il risultato di cinque giorni e cinque notti di registrazione in una stanza spoglia in Irpinia ed è stato prodotto da Alessandro Asso Stefana (Pj Harvey, Mike Patton, Vinicio Capossela).
Ad accompagnare Micah P. Hinson sul palco del Monk c'è proprio la maestria di Asso Stefana al banjo, tastiere, armonica e steel guitar e le prodezze ritmiche di Paolo Mongardi alla batteria. Nell'intimità delle note e delle emozioni, tra spiriti folk e respiri rock-blues, Micah P. Hinson ammalia con la sua voce roca, ruvida, narcotica e profonda, mentre tra un brano e l'altro, una sigaretta e l'altra fumata col bocchino con la classe d'altri tempi, parla a ruota libera, narrando aneddoti con simpatia e humor. La sua chitarra non è più quella della scritta “This machine kills fascists”, ma l'anima delle sue canzoni conserva sempre quel carattere nebuloso e intenso della vita vissuta.
Ad aprire il live ci pensa il brano Wasted Days And Wasted Nights e si prosegue con Ignore The Days, Carelessly, Seems Almost Impossible, 500 Miles, Walking on Eggshells, People. Nel bis si sprigiona la poesia dolce di Me And You e l'energia di Diggin' a Grave.
Assistere a un concerto di Micah P. Hinson è come incontrare un amico lontano, che si mette a nudo raccontando le sue passioni, le sue fragilità. Sul palco ci sono tutte le sfumature della realtà, la bellezza e l'oscurità dell'esistenza, le lacrime e l'ironia del suo universo, che diventa anche nostro nell'illusione e e nella magia fumosa di una sigaretta perennemente accesa.
Articolo del
10/03/2023 -
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