Italia 90 Live @ Trenta Formiche, Roma 28 marzo 2023 di Fabrizio Biffi

Bello e anche divertente ritornare in quella specie di frullatore spazio temporale che aspettavi da tempo fatto di fila trepidante all’entrata del locale, di un’atmosfera vibrante che un tempo si sarebbe definita underground nell’attesa di buttarsi nella calca sotto il diluvio di note di questa band inglese, gli Italia 90 che promette di offenderci le orecchie con un distillato di post punk pieno di variazioni.

Il Trenta Formiche registra subito il sold out e si fa fatica anche a far valere l’accredito, ma con forzature varie e un po' di creatività c’è il tempo di arrivare sotto palco in quel tipo di situazione in cui non c’è nessun filtro tra pubblico e gruppo.

Dagli accenti marcati del sud-est inglese, ad una sensibilità sonora che richiama i ricami degli Wire e dei migliori Public Image Ltd, il quartetto inglese si presenta con una sobrietà di altri tempi: Les Miserable il cantante in perfetta tenuta skin con Fred Perry d’ordinanza e Unusual Prices con una torrida chitarra marchiata da falce martello.

E’ l’immagine di un voluto corto circuito che si traduce dal vivo in suoni aspri e in accelerazioni improvvise che urtano contro le prime file scatenando il delirio. Italia 90 sono troppo facilmente etichettabili nel solco della old school punk rock britannica perché, come testimoniato nell loro ultimo album, Living Human Treasure, compiono ogni possibile sforzo armonico per uscire dagli inevitabili cliché del già sentito.

“Leisure Activity” è il singolo che più di ogni altro li proietta nel futuro e dal vivo suona veramente crudo e attuale. La capacità della chitarra di Unusual Price di imprimere continue varianti e distorsioni ad un suono che altrimenti risulterebbe di maniera, sono la chiave di volta dell’esibizione.

Scorre nelle viscere del Trenta Formiche una vibrazione anacronistica e controcorrente. I testi degli Italia 90, da “Tales from Beyond” a “Magdalene” passando per “Harmony” attingono a slogan ed istanze di decenni fa ("la liberazione viene dallo stato" o "è il mio lavoro venire nel Middle England e parlare per te", “libertà di perdere e di scegliere”). Ma non tirano fendenti nell’aria: affrontano con orgoglio il dramma della desolazione e dell’isolamento contemporaneo della Gran Bretagna post-Brexit in schietto.

Qualcosa di già visto e già sentito? Era il punto interrogativo entrando in questo ideale squarcio spazio temporale carico anche di astinenze live, ma a volte anche alcuni riti collettivi fatti di cori sotto il palco e di volumi alti sono sinceramente liberatori

(foto Francesco Donadio)
Articolo del  29/03/2023 -  ©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati