Profuma di storia il palco dello Sferisterio di Macerata nella sera del 29 giugno, perché esattamente vent'anni dopo tornano i Deep Purple, la mitica band hard rock inglese che ha aperto la strada all'heavy metal.
Il gruppo è molto legato all'Italia e dal lontano 1971 non mancano mai in ogni nuovo tour. Per queste tre date italiane il compito di aprire e scaldare gli animi è toccato ai Planethard. La band capitanata dal chitarrista Marco D’Andrea, con la potente voce di Alberto Zampolli, il basso di Andrea Bovolenta e la batteria di Stefano Arrigoni, ha dimostrato di saper tenere bene il palco con il loro sound robusto e accattivante. In scaletta "Ride away", "Underworld", Antoher myself" , "Kill me" e brani da "Equilibrium" ( il loro ultimo disco) come "Fading Away", "United we stand", "A King". Un veloce cambio palco e alle 21:30 precise entra in scena la Mark IX, ovvero Ian Gillan alla voce, Roger Glover al basso, Ian Paice alla batteria, Don Airey alle tastiere e il recente acquisto Simon McBride alla chitarra.
L'apertura come da tradizione è affidata alla travolgente "Highway Star", seguono filate "Pictures of Home", "No Need to Shout" ( dal disco "Whoosh" del 2020) e "Into the Fire". Dietro alla band un grande schermo che alterna immagini colorate e di forte impatto a momenti che riprendono il live in diretta. Dopo il solo di chitarra c'è la toccante "Uncommon Man" (da "Now What?!" del 2013) dedicata al grande John Lord. Si prosegue con "Lazy", "When a Blind Man Cries" in una versione di rara bellezza e "Anya" (dal disco "The battle rages on" del 1993). Il funambolico Don Airey nel suo momento solista omaggia le Marche con accenni di "Pasquella" e "Saltarello" , navigando verso l'epica "Perfect Strangers". Ancora altri classici con "Space Truckin" e il riff granitico per antonomasia, quello di "Smoke on the Water" che infiamma il pubblico dello Sferisterio e i Deep Purple ne approfittano per uscire di scena. Ovviamente lo show continua con "Hush" , seguita dall'entrata di una torta per festeggiare Ian Paice e le sue settantacinque candeline. Glover al basso introduce "Black night" che chiude definitivamente il concerto. I Deep Purple sono in ottima forma, il sound sembra che si sia irrobustito e sono una lezione di stile per tante band giovanili che si sentono già realizzate. Roger Glover con look da biker crea insieme a Ian Paice una sezione ritmica solida e precisa, Simon McBride è un chitarrista tagliente con una personalità ben definita che si è già inserita bene con il resto della band, Don Airey con l'hammond e le tastiere ricama colori efficaci,ma in fondo lui ha caratterizzato i più grandi dischi della musica hard rock da Ozzy ai Whitesnske (solo per citarne un paio), Ian Gillan ovviamente non ha più la voce degli anni d'oro, riesce comunque ad usarla bene e resta un frontman trascinante e a tratti persino divertente.
Qualcuno dirà che oramai sono passati e che è ora di andare in pensione, beh la serata maceratese ha dimostrato il contrario. A chi ironicamente li definisce i dinosauri del rock, noi rispondiamo che i dinosauri si sono estinti, invece i Deep Purple rimarranno nella storia.
SETLIST
Highway Star Pictures of Home No Need to Shout Into the Fire Guitar Solo Uncommon Man Lazy When a Blind Man Cries Anya Keyboard Solo Perfect Strangers Space Truckin Smoke on the Water
ENCORE
Hush Bass Solo Black Night
Articolo del
01/07/2023 -
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